*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

lunedì 4 luglio 2011

L'AMAI MI AMO0 - 85


L'amai, mi amò .

di Franz Krauspenhaar

È agosto, fa caldo ma moderatamente. Su una terrazza
abbandonata, dove mi ha portato lei che conosce questi luoghi
palmo a palmo, decidiamo di fare un gioco di splendore erotico.
Lei si sporge guardando in strada. Sono le sei del pomeriggio, la
cittadina si risveglia dopo la lunga siesta. Silva porta un abitino
molto leggero, indovino che sotto non ha le mutandine. Mi rivolge
la schiena, finge d'interessarsi ai passanti, là sotto. Io divento
adesivo col suo sedere meraviglioso, sono eccitato soprattutto da
questo suo sporgersi. Lei mi guarda in tralice, con un leggero
sorriso, poi i suoi occhi si socchiudono per l'eccitazione. Faccio
uscire il mio cazzo già duro dai pantaloni di cotone bianco, le tiro
su il vestito. Gioco con lo spacco delle sue natiche. Qualche
goccia di sudore, il mio cazzo già umido. Vado con le dita sulla
sua fica e l'arpeggio, delicatamente, suonandola come l'arpa
carnale di una libidine esclusiva. Lei geme. Pochi secondi dopo,
dal mio punto di osservazione, noto per caso, abbandonando gli
occhi a sinistra, che un corteo silenzioso ha iniziato a percorrere
la strada. È un funerale. Niente musica, niente banda. La grande
auto familiare con la bara dentro procede con lentezza
esasperante. Dietro, un girone di personaggi, al capo di quella
coda due donne in nero con i soliti occhiali scuri, poi qualche fila
di altre persone silenziose vestite a festa. E più il serpente della
morte s'allunga, più la gente è vestita meno elegantemente,
qualcuno sussurra al vicino, qualcuno addirittura accenna una
risata. È per me irresistibile. "Guarda, Silva, guarda..." le dico con
la voce rotta dall'eccitazione. Entrambi guardiamo passare il
funerale, ed entrambi aumentiamo la foga, la elargiamo dentro di
noi, allo stesso modo comprimendola. La penetro con un colpo
netto e intanto mi sporgo con la testa per vedere passare tutta
quella gente. E questo, mio e di Silvia, applicare l'amore alla
cerimonia della morte è una cosa estremamente potente, come
la messa in pratica perfetta di un istinto vitale che trascende
qualsiasi ragionamento. A quell'addio in certo modo festeggiato
risponde la festa della vita, fatta tra me uomo e lei donna con una
disperazione che ha parecchie linee di struggimento dentro la
tela intessuta di quel momento. Lei geme, io gemo, non diciamo
nulla. Il lunghissimo corteo sta per sparire dietro a una curva, io
tengo solo per qualche colpo, poi vengo, quasi urlando il mio
estremo disincanto.



85 secondi

Questa è una storia vera. Impiegherete circa 85 secondi a leggere tutto il racconto e questo è esattamente il tempo in cui si è svolta la scena che è
narrata. E già questo sarebbe notevole. Ma è quanto ci sta dietro, che mi ha dapprima stupito, poi intrigato, poi spinto a riflettere sul confine tra ciò che
per alcuni è normalità e per altri trasgressione. Su come si possa essere totalmente liberi proprio perché totalmente affidati alle mani di un altro.
Forse il vasaio non è padrone dell'argilla,
per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile
e uno per uso volgare?
Lettera ai Romani 9,21
0 secondi. Abbassi il capo in un cenno di conferma e il mio sguardo si sgancia dai tuoi occhi
per scivolare ai pantaloni neri, e alla cerniera lucente, e al pacco rigonfio che ho davanti alla faccia.
Pollice e indice stringono la clip e la abbassano senza esitare. Appena il tempo di guardarti ancora
e la mia bocca ingloba la cappella.
15 secondi. Mi appoggio sui talloni, inarco la schiena per offrirti la migliore vista possibile sul
sesso che ho depilato stamattina per te, subito prima di prendere il treno e raggiungerti. La bocca
mi si riempie di saliva. E' proprio lì, nella saliva, il segreto di un buon pompino. La lascio colare
sull'asta, sento le vene del pene scivolare sulle mie labbra. E succhio come se fossi tu.
30 secondi. Il collare di D&G rimbalza sul petto ad ogni affondo. E' parte di me. Mi ricorda
che sono tua, solo e totalmente. Per questo, quando hai indicato il tuo amico e mi hai detto “Ce la
fai a farlo venire in un minuto?”, non ho pensato se mi andava, se lo volevo, non mi sono chiesta
perché. Ho pensato solo che se era il tuo volere, era anche il mio. E che non ti avrei deluso.
45 secondi. Quanto tempo è già passato? E quanto gli ci vorrà per venire? Respiro dal naso,
appena in affanno. Sento gli occhi bagnarsi e spero tu veda il rimmel colare. Le palle mi sfiorano il
mento, le sento contrarsi. Aumento il ritmo affondando fino alla gola. Un altro odore, ma è te che
respiro. Un altro sapore, che ingoierò senza esitare. Succhio lui, ma per quanto mi riguarda è come
se succhiassi solo te.
60 secondi. So che ti piace guardarmi e che sei contento di me. Non lo dirai. Nemmeno mi
importa. Sono la tua schiava e quello che mi fa piacere è solo ciò che fa piacere a te, ciò che mi fa
godere è ciò che fa godere te. Mi porti al limite, mi fai desiderare l'indesiderabile. Sento uno
spasmo. Attraverso le lacrime che mi gonfiano gli occhi vedo il tuo volto sfocato e fiero.
85 secondi. Un fiotto colpisce il palato, spingo indietro la lingua con gesto meccanico,
deglutisco, mentre un secondo, più debole, mi riempie la bocca. Mi basta sentire la tua voce dietro
le spalle per immaginare che sei tu a svuotarti in me: “85 secondi. Qualcosa in più di un minuto, ma
niente male”. Creta nelle tue mani. Vaso che il tuo piacere riempie al colmo.

1 commento:

  1. Per CAMBIARE GUSTI PROVATE A LEGGERE SU Annunci69 - "RAZOR" oppure SBAGLI & ABBAGLI forse dalla via del retto, tornerete sulla retta via

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