*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

giovedì 9 giugno 2011

NUTRIMENTI-LA PRIMA-LA STORIA E LA CARNE-DOLCE CREATURA


Tratti dal Concorso "Delizie"

NUTRIMENTI
di RAFFAELE SERAFINI

Maddalena seduta in una cantina vuota, in mutande.
Ha i gomiti appoggiati a un vecchio tavolo, il viso affogato negli avambracci. I crampi
arrivano assieme ai brividi di freddo, che le si arrampicano sulla schiena. Lei li
scaccia scrollando i lunghi capelli biondi.
Sono tre giorni che non mangia.
Luca non parla mentre cucina, non canticchia nemmeno.
Sta preparando un tiramis speciale.
Osserva i biscotti che cambiano colore, inzuppandosi. Le castagne bollite che
s'impastano al mascarpone e alle mandorle. L'ultimo strato di crema un mare color
nocciola, sul quale disegna le onde, una a una: sbuffi e riccioli di schiuma color
cacao.
Maddalena aspetta.
Al piano di sopra sono cessati i rumori. Appoggia la mano sul pizzo bianco, gi
umido. Infila le dita sotto l'elastico e affonda appena l'anulare fra le labbra. Poi lo
ritrae di scatto. Sa che non pu .
Luca spinge la porta con la schiena, schiaccia l'interruttore usando un gomito. La
luce e il profumo invadono la stanza. Indossa solo un paio di jeans.
Appoggia la teglia in mezzo al tavolo, vicino a una forchetta.
Maddalena si perde nei suoi occhi verdi e nel torso abbronzato, poi l'aroma del
cioccolato la travolge, come un coriandolo in un uragano. Si alza in piedi, con i grossi
seni che sussultano.
Luca la guarda e non parla, il suo sorriso gi una domanda.
Maddalena esita, poi manda in frantumi la teglia con una spinta e gli salta addosso.
Mentre lo bacia non pensa che domani sar il quarto giorno.


LA PRIMA di JAY DEMM

Eccola l , in tutto il suo metro e sessanta d’altezza. Le curve del suo corpo, sono dolci
linee in cui il mio sguardo si perde. Siamo entrambi nudi. Mi osserva con quegli occhi
maliziosi, forse un po’ troppo sfacciati, che m'invitano a farla mia, a prenderla su
quel letto cos vicino, cos provocante. Mi avvicino e lei mi stringe. Pare non volermi
lasciar andare. Mi tira con lei sul letto, non riscontrando mie resistenze. Ora sopra
di me, mi accoglie nella sua calda spelonca. Il suo corpo va su e gi con cadenza
ritmata da puro piacere carnale, non mi guarda nemmeno, non le interessa quanto
gradimento suscitino in me le sue movenze. ネ un amante egoista ed io sono
semplicemente il giocattolo di que sta notte di sesso. Mi sento un oggetto, quasi un
vibratore umano. Non vorrei essere l . Nel frattempo, inizia ad andare pi veloce, il
suo scendere e salire diviene una corsa frenetica. Lei inizia a dimenarsi sempre di
pi , sembra ricongiungersi con il suo lato bestiale, quello che tutti tengono pi
nascosto. Gemiti smorzati le fuoriescono dalle sensuali e carnose labbra, sento il suo
respiro divenire irregolare. Il viso pare sempre pi avvampato. Fino a che ha una
vera e propria esplosione di piacere carnale. Un orgasmo. Si distende accanto a me,
sorridendomi stordita. Mi chiede:
給ネ stato bello, eh?屁
Ed io, confuso e quasi inorridito per questa mia prima volta, non so cosa dirle. Cos
le sorrido e annuisco. Stavo meglio da vergine.




LA STORIA E LA CARNE di MATTEO POROPAT

La donna s’inchin e a un cenno dell’uomo entr nel minuscolo locale, colorato dalle
luci di piccole lampade di carta. In silenzio si volse alla finestra, facendo scivolare il
kimono, che fin attorcigliato ai suoi piedi come un cucciolo. Sinuosa si sedette
intrecciando le gambe, offrendo la schiena nuda all’uomo, che la attendeva
circondato da una decina di bacinelle colme d’inchiostro.
Il vento accarezzava la casa immersa nel silenzio e i suoi versi accompagnavano i
gesti del vecchio: intingere, colare l’eccesso, passare la punta irrigidita sulla pelle
della donna. A ogni tratto la ragazza socchiudeva gli occhi, rapita dall’umida carezza
del pennello, a ogni pausa tratteneva inconsapevole il respiro, nell’attesa del
prossimo tocco. Le singole parole le strappavano gemiti, i paragrafi pi lunghi erano
una dolce tortura.
L’uomo ripose il lungo pennello nella cassetta, si abbass , finch le labbra screpolate
non furono a pochi millimetri dalla pelle dipinta, e inizi a soffiare. Come l’inchiostro
si asciugava, assorbito dalla pelle candida, la ragazza si sentiva avvolgere dal fiato
tiepido dell’uomo. Il suo respiro la accarezzava e si mescolava con l’inebriante odore
dell’inchiostro.
ォSei pronta.サ La voce del pittore mozz le sue sensazioni.
Dal buio emerse un uomo alto, ricoperto da vesti rosse intessute d’oro, al quale il
vecchio si inchin . Prese la ragazza per mano, sparendo con lei nell’oscurit del
corridoio, accingendosi a leggere la nuova storia.



DOLCE CREATURA di LUIGI BRASILI


Quando ci siamo incontrati la prima volta, l'ho guardata di sfuggita; cos rossa, mi
era parsa insignificante.
In seguito ci siamo incrociati anche pi volte nello stesso giorno, e pian piano ho
iniziato a ricambiare i suoi sguardi. Ci siamo sfiorati, una prima volta, passando
vicino alla fontana di Trevi, poi, ancora, nel piazzale davanti alla stazione. Io ho
iniziato a guardarla con occhi diversi ma non trovavo mai il coraggio di toccarla, di
prenderla.
Alla fine ho deciso di rompere gli indugi, una sera, nel parcheggio del supermercato;
si fatta avanti e io mi sono abbandonato alle sue malie. Dannato per l'eternit ;
fuscello di carne nella tempesta chimica della mia solitudine. Prigioniero di un sogno
stretto tra le mie mani.

Da quella volta non passa giorno in cui io non ceda al suo fascino ipnotico, a quel
brutto anatroccolo che ho scoperto essere uno splendido cigno, sempre disponibile
ad accogliermi e a guidarmi nella beatitudine dei sensi.
Da allora, ogni notte mi coccola, mi fa gemere, si insinua dentro di me,
accendendomi di desiderio impellente.
So che si concede anche agli altri, ma non sono geloso per questo. Mi basta saperla
solo mia per quei pochi minuti in cui mi dona tutta la sua essenza, proprio come
adesso; adesso che la mia mano la stringe per paura di vederla svanire troppo
presto, prima di sciogliersi con un brivido nella mia bocca avida di sensazioni forti.
Grazie di esistere, dolce creatura.
A domani, mia dolcissima pillola.