*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

giovedì 7 maggio 2009

COLPI DI SOLE


ORE11:31


Vanni e Doriano attraversarono il reparto alimentari dell'autogrill"La Tappa Del Viandante": prosciutti, formaggi e barattoli di sottolioingombravano il passaggio. I due ragazzi si arrestarono un momento,cercando con lo sguardo il settore edicola. Non lo avevano ancoraindividuato."Gisella ha espresso qualche preferenza?""Ho provato a domandarle qualcosa, ma non è stata capace dirispondermi. Ha borbottato soltanto qualcosa del tipo `voi maschisiete sempre i soliti, pensate solo a quella cosa lì'. Ma lei è unadonna: non riesce a capire certe cose."Doriano accondiscese con un movimento del capo, poi aggiunse: "Ma nonaveva detto che voleva dare uno sguardo anche lei? Sembrava quasiinteressata..."Vanni guardò l'amico come se fosse la cosa più scontata del mondo."Certo, vuoi non la conosca? E' o non è la mia ragazza? Alla finevorrà sfogliarlo anche lei, ci puoi scommettere..."I due scivolarono oltre il reparto di cosmetici e si destreggiaronoattraverso un labirinto d'utensili da officina meccanica. Senzafermarsi un istante, procedettero oltre, concentratissimi.Le riviste erano al termine del serpentone, l'ultimo reparto primadella cassa.Vanni e Doriano andarono dritti verso quelle per adulti, che sitrovavano sul ripiano più in alto.Le riviste, belle ed impacchettate nel loro cellophane, costavanotutte dai quindici euro in su.Vanni e Doriano adocchiarono l'unica che costava nove euro e novanta.Sulla copertina c'era una sfilza di nomi (Tera Patrick, JeanniePepper, Silvia Saint, Helga Sven, Tracy Lords), una tipa in mezzobustocon le tette al vento, e una scritta sotto che recitava: "Speciale -cinque foto-racconti completi con le pornostar più belle e glistalloni più dotati!"La tipa sulla copertina non era male.I due non ci pensarono un attimo: Vanni afferrò il pornazzo, Dorianol'ultimo numero di Dylan Dog e si fiondarono a pagare.Il cassiere, un ragazzo col naso pronunciato, esaminò i due articolima non fece una piega, battendo con velocità i prezzi. I due giovanipagarono e filarono via speditamente, infilando tutto nello zaino aspalla.Ore 12:02Pianamarina distava appena quaranta chilometri, ma ci avrebbero messoun secolo, a giudicare dalla coda di automobili in cui erano piombati.La fila era inchiodata già da un po', in mezzo al nulla."Qui non ci muoviamo" sbuffò Gisella, affacciandosi al finestrino."Ed io sto squagliandomi dal caldo.""Dove siamo?" chiese Vanni, con voce impastata.Doriano si guardò attorno. Era un tratto assolutamente anonimo dicampagna: cespugli rinsecchiti dal sole, muri a secco, qualchealberello contorto. E per sottofondo il frinire incessante dellecicale, come se migliaia di insetti si fossero dati appuntamento nellasterpaglia attorno alla provinciale."Non ci muoveremo più" sentenziò pessimisticamente Gisella. Inlontananza, dietro una macchia verde, c'era il mare, una strisciaazzurra velata dal muro opaco di calore che saliva dalla terra. "E quadentro si soffoca. Che dite, scendiamo in spiaggia qui?"Vanni balzò entusiasta, mentre Doriano la fissò sorpreso. "E se lacoda riparte? Che faccio? Lascio l'auto in mezzo alla strada?"Vanni si guardò attorno: "ce la fai a parcheggiarla lì?" propose,indicando una piazzola di sosta pochi metri più avanti.Doriano non se lo fece ripetere. Operò uno slalom tra le auto ferme,superandole sulla destra ed entrò nella piazzola.Non aveva ancora fermato l'automobile di fianco alla staccionata, cheVanni già era smontato, sfilandosi la maglietta e gettandola sulsedile, scrutando la spiaggia oltre la radura in cerca del posto doveci si sarebbe potuti sistemare.Con flemma Doriano scese a sua volta. Sul sedile posteriore ancheGisella si accingeva a scendere.Gli occhi ansiosi di Vanni, come quelli di un tiratore scelto,percorrevano la distesa di sabbia da una parte all'altra per poifissarsi in un punto preciso."Ecco, ci mettiamo lì!" esclamò, indicando uno spicchio di spiaggialibera, sufficientemente lontana dagli ombrelloni del lido eabbastanza isolata anche dagli altri gruppi di bagnanti. "L'ultimo chearriva è una schiappa!""Vanni..." lo chiamò Doriano, asciugandosi il sudore sulla fronte, manon riuscì a finire la frase perché l'amico stava già scavalcando lastaccionata e correndo nella campagna arida, senza voltarsi a guardarené l'amico, né la fidanzata. Tutta la sua attenzione sembravaconcentrata sul pezzo di spiaggia che aveva adocchiato e che volevaoccupare quanto prima possibile.Doriano si voltò verso Gisella, la quale con calma esasperanteprendeva lo zaino con i teli da mare, controllando che non mancassenulla. La ragazza era piegata a novanta gradi sul sedile dell'auto ela sua tuta Adidas, paurosamente aderente, rivelava un perfettofondoschiena a mandolino, rotondo e pienotto, con il perizoma che sidisegnava alla perfezione e che scompariva tra le natiche brasilianedella ragazza.Doriano si spogliò: si sfilò la maglietta, gettandola in auto accantoa quella di Vanni, svelando un petto villoso come non ci siaspetterebbe da un ventenne. Prese la voluminosa borsa scura eoltrepassò la staccionata, con la panciotta prominente cheballonzolava.Fece qualche metro quando sentì la ragazza urlare qualcosa."Ragazzi, mi aspettate?" strepitò Gisella, ma Vanni si limitò asventolare un braccio, mentre Doriano le fece segno di raggiungerlo,proseguendo sicuro verso lo spicchio di spiaggia scelta.Gisella, guardando in direzione di Vanni e Doriano e riparandosi conla mano gli occhi dal sole, si incamminò verso di loro, prendendosicomunque tutto il tempo del mondo.Ore 12:57"...vore, me la prendi?" chiese Gisella a Vanni.Il giovane distolse un attimo lo sguardo dal Dylan Dog e fissò laragazza con aria inquisitoria."La crema abbronzante, tigrotto. Nella borsa." incalzò Gisella."Devo prenderti la crema abbronzante?" insisté stralunato Vanni, chenon aveva capito quasi nulla della domanda, fissando la sua ragazzache toglieva una piega dal telo da mare sul quale era distesa."Certo, Vanni. Scendi dalle nuvole?"La giovane era sdraiata a pancia in giù.Accanto a Gisella, immobile come una lucertola, Doriano scrutava laspiaggia, per la verità semideserta a quell'ora del giorno. Tuttistavano ritirandosi per pranzare e faceva davvero troppo caldo: nonsoffiava un filo di vento e il mare era una tavola piatta."Uffà, Vanni, ma quando parlo non mi ascolti mai?" brontolò Gisella,mentre il fidanzato faceva per passarle il tubetto. Gisella si rigirò,mettendosi supina."Tigrotto, mi spalmi la crema?" chiese candidamente.Il ragazzo sembrò pensarci un po' su, ponderando bene la risposta. Poirichiuse il fumetto che stava leggendo, senza dimenticare di piegarel'angolo della pagina alla quale era arrivato, e, quasi stufato, siaccostò alla sua fidanzata. Quindi si riempì il palmo della mano dicrema rosea e iniziò ad ungerla all'inverosimile: le braccia, lespalle, il collo.Un'operazione lenta e scrupolosa che lo impegnò per diversi minuti."Anche più giù" ordinò la ragazza.Vanni gliela spruzzò sulle cosce, massaggiandole bene, poi salì su,fino a sfiorare lo slip.Gisella sorrise maliziosa e divaricò le gambe con un movimento alrallentatore, inarcando lievemente il bacino e fermandosi in unaposizione quasi indecente."Spalma ovunque" bisbigliò.Il tessuto colorato e leggero del perizoma era gonfio come di unarruffio di lana nera."Tigrotto, che ne dici di andare a fare una passeggiata sullaspiaggia?" domandò ammiccante la ragazza, sentendosi addosso losguardo infuocato del fidanzato."Ma... fa un caldo che non si riesce a sopportare..." risposetitubante Vanni, in un moto quasi di meraviglia."Certo, ma... che so... potremmo andare a rinfrescarci a mare...."incalzò lei."Non so, in realtà non mi va molto...""Doriano, a te va?"Vanni sparò un'occhiataccia all'amico."Ehm-- veramente neanche a me va tanto--" farfugliò malamente Doriano inpreda all'esitazione.Gisella si strinse nelle spalle. "Mamma mia, che mortorio. Se venivo amare con mia nonna, è capace che mi divertivo di più. Io ho voglia dirinfrescarmi un po'. Significa che andrò da sola..." concluse lagiovane senza perdersi d'animo. Si alzò con calma, aggiustandosi ilfilo interdentale che la segava tra le chiappe, e si allontanò,procedendo a stento sulla sabbia rovente. Senza aspettare che laragazza si fosse allontanata abbastanza, Doriano iniziò a rovistarenello zaino alla ricerca della rivista acquistata all'autogrill.Ore 13:24"Ti piacerebbe, eh?" Vanni interpellò sfottente Doriano."Mi piacerebbe si! Eccome se mi piacerebbe! Con quel viso da troiona equelle tette da sballo!"Doriano e Vanni stavano sfogliando la rivista porno, immersi in unservizio fotografico nel quale una procace donzella dai trattiasiatici trastullava un nero provvisto di attributi fuori norma."Cacchio, che femmina! Dovrebbero essere tutte così!" sbottò Vanni,che non si perdeva nemmeno un particolare di quelle foto ad altadefinizione.I due ragazzi erano stesi sui teli da mare, a pancia sotto, esfogliavano la rivista con occhi dilatati e mani sudate."Una così me la farei in tutte le posizioni!" continuò Doriano,eccitatissimo, che si asciugava ripetutamente il sudore dalla fronte,"e poi guarda questo negrone: ce l'ha talmente lungo che non riescenemmeno ad infilarglielo tutto. Resta fuori per metà!""Stai calmo, non emozionarti troppo!" lo prese in giro Vanni.Doriano non lo ascoltò proprio e continuò: "Chissà come si è divertitoa farsela!""Chissà come ha goduto mentre glielo infilava dentro, quel negrone. Sela sarà scopata per almeno un'ora. Questa troia lo avrà preso talmentetanto che neanche ce l'immaginiamo!" Vanni si spostò, sdraiandosi sudi un lato: la punta dell'uccello gli spuntava dal misero slip Armani.Doriano la notò prontamente: "Attento che ti esce fuori--" gli fecesegno."Hai ragione! Il fatto è che ce l'ho troppo duro e mi fa quasi male,così compresso nello slip" si lamentò l'amico. Quindi tirò giùl'elastico e liberò l'asta di carne. "Guarda qua! Dovrei misurarmeloin questo momento. Scommetto che stabilirei il mio record personale inlunghezza!" proseguì, librandoselo all'aria aperta per mostrarlocompletamente all'amico in tutta la sua rigidità.Doriano lo ispezionò divertito: "bel randello" si lasciò scappare. Poiscrutò tutt'attorno. "Ma forse dovresti coprirti. Potrebbe vedertiqualcuno--""Chi vuoi che mi veda? Guardati attorno. La spiaggia è deserta e ilposto che ci siamo scelti è isolato. Volendo, potrei tirarmi una segasenza che nessuno mi veda--" e cominciò a massaggiarselo lievemente conla punta delle dita."Già" accondiscese convinto Doriano, senza proferire altra parola.Qualche secondo di riflessione e l'attenzione tornò sulla rivista:"Vediamo cosa viene ora" propose Vanni, voltando pagina."Guarda qui: questa mulatta se la fa con due uomini!"Doriano strabuzzò gli occhi, divorando letteralmente le immagini diquel trio in azione."Questo sì che è un vero puttanone navigato!" esclamò Vanni, che nonpareva intenzionato a coprirsi."Eggià! Non gliene basta uno, ne vuole due tutti assieme" fece ecoDoriano, con un occhio sul giornale e un altro sull'uccellodell'amico. La mano scese sul proprio boxer, a frizionarsi il gonfioreormai più che evidente."Sì, guarda qui: uno in bocca e l'altro nella figa!" La mano di Vanniviaggiava su e giù lungo l'asta."E' vero. Se la stanno proprio spassando, quei due, a farsela insieme"asserì Doriano, manipolandosi all'altezza della patta. La sua bananadi carne, bella grossa, si disegnava nettamente attraverso la stoffadel boxer."Già, e quello che la cavalca da dietro la tira per i capelli, mancofossero le briglie..."Doriano infilò una mano nel costume ad impugnarsi l'uccello. L'orlodei boxer si era spostato di quel tanto che Vanni riusciva adintravedere la cappella, ampia e lucida, che gli spuntava tra le dita."Già, e proprio vero, gode come una maiala a prenderne due!"Vanni minacciò di esplodere. Se continuava a smanazzarsi in quel modo,se ne sarebbe venuto in pochi secondi. "Dorià, sto resistendo astento. Guarda qua che roba!" La mano cessò di andare giusto in tempo."Ti immagini a farci una puttana come questa tutti e due assieme?"Vanni calò il colpo di grazia.Doriano non riuscì a resistere e partì anche lui con la mano. Da sottoal costume, però. Anche se quando andava giù col pugno, la cappellabalzava fuori in tutto il suo splendore."Ti immagini a toccare quelle tette da puttana... a farcelo succhiareun po' per uno... a scoparcela a turno... uno nella figa e l'altro inbocca..."Incitava più per convincere l'amico a scoprirsi del tutto, che peraltro."E viceversa...""Un po' per uno..."Doriano accelerò: "chissà quanti è capace di reggerne, di seguito, dimaschi infoiati come noi!""Maschi a vagonate: secondo me, potrebbe farsi un pullman intero, acominciare dall'autista!"Vanni rallentò fino a fermarsi."Mamma mia. Stavo per venire. Non posso stare con questa mazza tostaancora per molto...""E allora finisci" suggerì spontaneo Doriano, "l'hai detto tu: qui nonti vede nessuno! Ti copro io, se viene qualcuno. E poi magari me lotiro anch'io un bel segone! E' venuta una voglia pure a me...""Aspetta!" Sibilò, sistemandosi a stento l'erezione all'interno delloslip. Il ragazzo scrutava verso il mare. "Sta tornando Gisella!"In lontananza la ragazza stava dirigendosi verso di loro, saltellandoper la sabbia ardente."Nascondi la rivista." bisbigliò Vanni.Doriano obbedì, infilandola di tutta fretta nello zaino e tentando diaggiustarsi il boxer in modo che la protuberanza si vedesse il menopossibile. "Maledizione. Non poteva starsene in acqua altri cinqueminuti?", mormorò tra sé e sé.Ore 13:29"Com'è andata, la nuotata?" chiese Vanni, facendo l'indifferente, conun tono che si capiva lontano un miglio che era artificioso.Gisella rispose con uno slancio euforico, felice della domanda: "Nonsai cosa ti sei perso! Sono arrivata fino agli scogli e poi sonotornata indietro! Si stava proprio una meraviglia! Perché non andiamoa farci una nuotata tutti assieme, più tardi?" proseguì rivolgendosianche a Doriano."Certo. Si può fare. Com'era l'acqua?" chiese Doriano, anch'eglidistrattamente, giusto per intervenire."Spettacolare. Limpidissima. Uno specchio tiepido e verde."Gisella si accosciò accanto al fidanzato, schizzando ovunque l'acquasalata, e gli occhi le caddero inevitabilmente sull'arco turgido chepremeva da sotto lo slip."Hey, tigrotto, ma guardati! Ti sta letteralmente esplodendo dalcostume! Mai vista una tale... ehm... come dire... esuberanza!" Laragazza si girò verso Doriano, con sguardo serio e fare intimidatorio."Confessate! Cosa avete fatto durante la mia assenza?" domandò. "Micaavrete sbirciato quella zozzeria comprata all'Autogrill, per caso?"Doriano sembrò spiazzato, il boxer teso che lo tradiva.La ragazza, non riuscendo a reggere la parte del severo inquisitore,scoppiò a ridere."Be', giusto un'occhiatina, così, tanto per gradire--" si intromiseVanni, per nulla imbarazzato."Si, giusto un'occhiatina--" gli fece eco Doriano, stringendosi laprotuberanza che appariva davvero rigida."Lo sapevo che non potevo lasciarvi soli. Siete stati tutto il tempoad ammirare quelle porcherie. Mi gioco quello che volete--""Perché, conosci un modo migliore di passare piacevolmente il tempo?"ribatté sfottente Vanni, cingendole la vita con un braccio. "Giusto,Doriano?"L'amico non sapeva cosa rispondere. "Giusto" si limitò a ripetere,timidamente.Gisella frustò l'aria con i capelli bagnati, schizzando ancoratutt'attorno. "Contenti voi. A me vengono in mente tanti altri modiper passare piacevolmente del tempo, caro il mio tigrotto."Prese una spazzola dalla sacca e iniziò a pettinarsi i capelli, conlenta e laboriosa operazione. "Ma una cosa è certa: una premurosafidanzatina quale io sono non può mica lasciare il suo tigrotto inquelle condizioni... giusto?", asserì, sbattendo gli occhioni dacerbiatta, rivolta a Doriano.L'amico rimase imbambolato, mentre Vanni sorrideva di soddisfazione."E come pensi di potermi aiutare, amoruccio mio?""Be', potrei darti una... mano..." il pugno chiuso della ragazzainiziò un eloquente movimento in su e in giù attorno al manico dellaspazzola, accompagnato dalla linguetta passata sulle labbra in unasimpatica caricatura di bomba sexy "se solo riuscissimo a trovare unposto un po' isolato...""Secondo me qui va benissimo" propose Vanni, completamente su di giri,"e Doriano può farci tranquillamente da palo..."La proposta non scandalizzò nessuno."Ma può passare qualcuno...""Forse, ma Doriano ci avvertirà in tempo..."Gisella non sembrò sorpresa di quella risposta: ci pensò su,mordicchiandosi il labbro con aria interrogatoria. Fissò prima Vannipoi Doriano. Quindi gli si aprì un incontenibile ed accondiscendentesorriso, biascicando un "maialoni che non siete altro...".Ore 13:47"Sei sicuro che non passa nessuno?" chiese Gisella a Doriano, perl'ennesima volta.La ragazza scrutava l'orizzonte come la sentinella di un carcere,passando in rassegna da un capo all'altro la spiaggia deserta,riparandosi gli occhi dal sole con una mano."Non c'è nessuno per miglia" esagerò l'amico, che era giusto un paiodi metri più in là, anch'egli in posizione da vigilante."Dai, sarà questione di un attimo, considerando lo stato in cuisono..."Vanni era impaziente, evidentemente.Gisella sembrò persuasa. Dopotutto era solo la quarta volta che ponevala stessa domanda. Ora, forse, sembrava che fosse giunto il momento."Ok, tiralo fuori" sussurrò all'orecchio del fidanzato, tantosoavemente che a stento si riuscirono a percepire le parole. E poi,rivolto all'amico: "E tu, avvisami appena vedi arrivare qualcuno..."Doriano si limitò ad annuire col capo, mentre Vanni si abbassava ilcostume.La verga vibrò all'aria in tutta la sua tensione.Gisella rise. "Ma guardati: ce l'hai durissimo!" esclamò evidentementeingolosita. Quindi avvicinò la bocca a quella del fidanzato,cingendogli la nuca con le dita. I due iniziarono a baciarsi conimpeto, avidamente, le lingue in bocca che si attorcigliavano l'unaall'altra.La ragazza mugolò di piacere, estasiata da quel bacio così profondo,mente le sue dita scesero ad avvolgere la verga del fidanzato.Vanni gemette, a quel contatto."Wow, tigrotto, è proprio di marmo..." belò Gisella, con occhiamorevoli e bocca insalivata.La mano incominciò una lenta frizione, in su e in giù.Doriano cercò di non guardare, fissando l'orizzonte come una cane daguardia.Le persone più vicine era un'allegra famigliola all'altro capo dellaspiaggia, soldatini in lontananza arroccati sotto un ombrelloneportatile per ripararsi dal sole cocente. Il mare era piatto come unatavola e a largo una barca a vela si spostava pigramente."Mmmhhh... che dolce manina di fata..." si compiacque Vanni, godendosiil massaggio."Oohhh, tigrotto, è un vero piacere toccare il tuo bel bastone duro...ma potresti darti da fare un po' anche tu, tesorucciomiobello..."replicò a tono la fidanzata, ormai anch'ella su di giri.Era avvinghiata al fidanzato, immersa in un infinito bacio di lingue,sempre più spinto e osceno, mentre la mano di Vanni, che prima lecingeva docilmente la vita, adesso si spingeva sotto il costume,iniziando ad agitarsi dolcemente.Doriano cercò di distrarsi. Guardò ancora l'allegra famigliola inlontananza, guardò ancora la pigra barca a vela. Questa volta guardòanche il cielo terso ed il sole che continuava a picchiare.Ma era difficile pensare ad altro.Volse lo sguardo di nuovo verso i suoi amici che si slinguazzavano conabbondanza di saliva. Ispezionò la mano premurosa di Gisella chesaliva e scendeva ritmicamente, avvolta amorevolmente attorno alrandello del fidanzato. Indagò la mano di Vanni, immersa negli slip,tra le cosce ormai spalancate oscenamente dalla fidanzata, il perizomafuori posto, le dita nervose che si destreggiavano in una foresta diriccioli neri.Doriano si infilò una mano nei boxer e iniziò a toccarsi condiscrezione."Si, tigrotto, continua così... non ti fermare... sfregami lì dovesai..."Il medio e l'anulare, lucidi di umori, insistevano in quel bocciolo dicarne rosea tra i peli inzuppati."Ancora, accelera un po'... veloce, muovi veloce... oh... siiiiiiiii,eccolooo... sta arrivandoooo! Non-ti-fermare-non-ti-fermare-non-ti-fermare-non-ti-fermareeeeee, muovilo, muovi tigrotto, muovi-muovi-muoviiiiiii... arrivoooooooo" urlò Gisella, colta dagli spasimi,mentre Doriano si gorgogliava in mano nel costume.Ore 19:21"Niente. Non ha avuto il coraggio di tirarlo fuori. Non c'è statoniente da fare.""E' molto timido. Te l'avevo detto."Vanni e Gisella stavano bisbigliando. Doriano li aveva appenascaricati sotto casa di Gisella e Vanni stava andando a recuperare loscooter incatenato ad un lampione."Dopo lo show che abbiamo dato, chiunque non si sarebbe fatto scrupolia tirarlo fuori... e magari anche ad avvicinarsi per provare aricavarne qualcosa...""Lo so, ma Doriano è fatto così. Si vergogna, probabilmente. Mentresfogliavamo la rivista, un po' si è lasciato andare: gli ho intravistola cappella tra le dita. Era grossa come un enorme fungo di carne. ""Ma comunque non l'ha tirato fuori del tutto. Giusto? Io non sonoriuscito a vederglielo..."Gisella era un po' delusa."Forse se avesse indossato uno slip al posto del boxer... avremmopotuto vedere qualcosa in più...""Dovremmo metterlo maggiormente a suo agio... farlo sciogliere unpo'...""Oppure inventarci qualcosa di più provocante...""In un modo che gli deve venir duro e non può nascondersi..."Vanni sembrava concentrato."Stavo pensando alle docce... dopo una partita a tennis..."Gisella lo ascoltava con interesse."Certo, può essere un'idea. Tipo al circolo. L'ultimo orario primadella chiusura... ci facciamo lasciare le chiavi dal custode...""Amore, tu potresti raggiungerci nelle docce, dopo la partita, echiuderti dentro con noi...""Potremmo iniziare a fare l'amore sotto lo scroscio dell'acqua...""E magari coinvolgerlo in qualche modo...""Come potrebbe rifiutare? Tigrotto, ma ce l'ha così grosso come me lohai descritto?""Di più, amore, di più!"

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