*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

giovedì 7 maggio 2009

TRE DONNE - IL SERVIZIO

Tre donne nella penombra di un bar. Caludia, profumata ed elegante in modo vistoso, a testa alta, l' abitoa grandi pois bianchi che ad ogni movimento le ondeggia intorno al senogonfio e forte, Valeria, vestita di rosa antico, la camicetta tutta unosbuffo e Anna, nel suo abbigliamento da donna troppo disponibile.Tre donne non piu' giovani ma ancora belle. Tre donne che han conosciutouomini in molti modi , ma ne sono sempre rimaste insoddisfatte. Esognano........Le tre donne han davanti ad un aperitivo e si guardano. Negli occhi diValeria c'e' lo stupore di sentirsi completamente presa dalla sottileseduzione di non dover parlare, perche' gli occhi parlano per lei.Alla sua destra siede Claudia, decisa, splendente e alla sua sinistraAnna, morbida come un letto di sensualita' in cui Valeria vorrebbelasciarsi cadere.Claudia e' molto attratta dalle donne. Anna ispira negli uomini un desiderio di sesso puro e semplice, bestiale e diretto. Valeria non sa nulla di se stessa. A volte pensa di essere una donna all'apparenza difficile e lontanache dentro di se invece muore dalla voglia di essere violentata ognigiorno, senza riguardo per i suoi sentimenti. Non ama gli uomini ma a volte ama diventare schiava del loro sesso. Da parecchio sono sedute al tavolino. Claudia le invita ad andare dalei, nel suo appartamento. Quando vi entrano, lo trovano profumato di incensi ancora accesi.L'unica fonte di luce e' una piccola lampada dalla luce liquida e rossastra.La stanza ha un aspetto irreale e caldo, come in un sogno, e le tredonne, belle in un modo diverso, vi esalano un'aura talmente sensualeche qualunque uomo ne sarebbe soggiogato.Valeria sente che e' in un sogno. Ha paura di muoversi. Le sembra tuttocosi' fragile, impalpabile. I suoi occhi brillano febbrili nella semioscurita'. Il suo cuore battegia' molto forte. Guarda le due donne e le sembra che emanino unfascino misterioso, che le da' il senso dell'ignoto......Si siedono tutte e tre su un grande divano, morbido e cedevole. Valeriaguarda il vuoto e non parla. Non sa che dire. Non sa che fare. Non vuol capire. Non vuole essereresponsabile di niente.La prima a muoversi e' Claudia che fa scivolare la mano ingioiellatasotto la gonna di Anna e rimane senza fiato per la sorpresa di toccarela pelle dove si era aspettata di trovare biancheria di seta.Allora Anna si gira verso Valeria, le sue mani forti le circondano ilcollo delicato, le tiene la testa tra le mani come una coppa e bevedalla sua bocca lunghe sorsate con la lingua ondulata.Claudia ha come un moto di gelosia, adesso ogni carezza che fa ad Anna,Anna la trasmette a Valeria.Dopo che Claudia ha baciato la bocca generosa di Anna, lei ha preso lelabbra di Valeria tra le sue.Ora che la mano di Claudia scivola piu' in basso sotto il vestito diAnna, Anna sta infilando la sua mano sotto l'ampia gonna di Valeria.Allora Claudia si alza e le solleva decisa il vestito nero e stretto eAnna la lascia fare, docilmente sottomessa. Chiude gli occhi persentire meglio i movimenti su di lei delle mani calde e decise.Valeria, vedendo Anna che si offre, osa toccarle il corpo voluttuoso eseguire ogni contorno delle curve gonfie di carne profumata di sandalo emuschio.Quando tocca i seni di Anna sente che anche il suo seno e' ritto egonfio di desiderio. Quando accarezza il sedere di Anna incontra la manodi Claudia....Poi Claudia incomincia a spogliarsi anche lei e rimane solo con lapiccola guaina rossa, morbida e setosa che le regge le calze. Le suecosce, grandi e bianche brillano, il pube rimane in ombra.Valeria la guarda con uno sguardo indecifrabile, poi si toglie svelta la camicetta e la gonna e resta solo con la biancheria di pizzo biancoche nasconde le pieghe dei suoi segreti sessuali.Sul pavimento c'e' un grande tappeto di pelliccia, le tre donne vi silasciano andare, i tre corpi vicini che iniziano piano piano a muoversiin accordo, l'uno contro l'altro, per sentire seno contro seno, ventrecontro ventre. Le loro labbra cercano altre labbra, una caviglia, un capezzolo einfine l'umido fiore intimo e svergognato. Le loro mani trovano sempreuna carne arrendevole, un'apertura.La pellicia sembra che emani un odore animale, che si mescola agli odoridel sesso.Si baciano sinche' baciarsi diventa una tortura e il corpo si fa inquieto. Valeria sente dentro di se' un desiderio folle. Il cuore le batte comenon mai. Cerca il corpo pieno di Anna ma Claudia e' piu' aggressiva, lafa sdraiare al suo fianco, con una gamba sulla sua spalla e incomincia abaciarla tra le cosce rotonde. Valeria sospira sempre piu' forte, di tanto in tanto balza indietro,lontano dai baci e dai morsi brucianti, da quella lingua dura come unsesso maschile.Mentre si muove cosi', il suo sedere finisce completamente sul volto diAnna , che lo accarezza amandone la forma. Ma ecco che adesso Anna insinua un dito nella stretta apertura. Li' sente ogni contrazione causata dai baci di Claudia, come se toccassele pareti umide contro cui Claudia muove la lingua E allora Valeria, ritraendosi dalla lingua che la fruga, si muove controil dito che le da' piacere, sospira sempre piu' forte e a tratti, comeuna selvaggia che viene violentata, scopre i denti e cerca di mordere lasua persecutrice.Ma quando sta per venire e non riesce piu' a difendersi dal piacere,Claudia smette di baciarla, lasciandola a meta' strada sull'orlo di unasensazione struggente, quasi impazzita.Ormai incontrollabilmente dominata da quel folle desiderio di venire,Valeria si volta supplichevole verso Anna , che si getta sul suo corpo, le apre con violenza le gambe , le sale sopra , incolla il sesso alsuo e incomincia a muoversi con disperazione.Poi sentendo l'orgasmo arrivare, si interrompe, per prolungare ilpiacere e apre la bocca sui seni di ValeriaValeria e' fuori di se', non e' avvezza ad un sesso cosi' assoluto,muto, indistinto, e' in preda ad una frenesia animale e cieca, sente unamano sotto di se' e vuole gettarsi su di lei perche' la faccia venire,ma la mano viene e si ritrae, continua a spostarsi verso il suo sesso ead allontanarsene.Intanto le unghie appuntite di Claudia affondano nelle sue spalle, trail seno e l'ascella, facendole male, un dolore delizioso, la tigre cheprende la sua preda , lacerandola.....Il corpo di Valeria brucia talmente che un solo tocco sulla vaginascatenerebbe l'esplosione. Ma le altre due non vogliono, vogliono farlamorire di piacere.Valeria e' circondata, abbracciata, coperta, leccata, baciata, morsa,spinta di nuovo sul tappeto, tormentata con un milione di mani e di lingue.Valeria e' senza fiato, implora di essere soddisfatta, spalanca legambe, cerca di darsi pace da sola strusciandosi contro i corpi dellealtre due, ma queste non glielo permettono.L'esplorano selvaggiamente con le lingue e con le dita, davanti e didietro, interrompendosi a volte per baciarsi in modo assai lascivo. In un attimo in cui, dimentiche di lei, stanno concentrando tutte leloro sensazioni nella lingua, leccandosi a vicenda, Valeria , che non cela fa' piu', impaziente, follemente eccitata, incomincia ad accarezzarsida sola, ma le due donne non glielo permettono, le girano le bracciadietro la schiena, la costringono a mettersi bocconi.Poi mentre Anna le prende tra le labbra affamate e rosse un piede einizia a leccarlo e a morderlo con pazienza tra le dita e sotto ilmorbido cuscino della pianta, Claudia le sussurra nell'orecchio paroleoscene e svergognate che accompagna con sberle secche e forti sul sederegrande e bianco.Valeria urla per il doloroso piacere che prova ovunque, ha le lacrimeagli occhi, le manca il respiro.Claudia, sempre tenendola stretta, smette di batterla e insinua sottodi lei una mano ebbra a frugare il suo sesso, penetrandone ogniorifizio piu' intimo e nascosto......finche' Valeria non lancia ungrido, le dita di Claudia finalmente han trovato il suo ritmo e Valeriale si aggrappa, desiderando che il piacere represso finalmente esploda Infine con un sospiro forte e profondo Valeria viene, affogando nel suostesso umido e intimo miele, stordita dalla violenza del suo orgasmo. Claudia le cade affianco, il sesso vicino alla sua bocca e leiteneramente riconoscente le offre la sua lingua, leccandola conimpegno finche' non la sente contrarsi gemendo. Allora, mentre Claudiaviene, Valeria morde la sua carne tenera, ma Claudia, nel parossismofinale del piacere, non sente nemmeno piu' i denti affondati nellavulva........--.poi , a poco a poco, il piacere delle tre donne, che ha riempito dise' la stanza come un profumo pesante, si affievolisce, si allontana, siestingue.........

Il servizio

Aveva la pelle ricamata di pizzo, che si insinuava fra le curve dei glutei, o che inclinava pericolosamente fra i seni sodi, altissimi; piccoli ventaglietti ricamati che in trasparenza mostravano vigorosi peli bruni, contenuti fra il tulle e la pelle, stretti. E la pelle aveva bagliori di ebano, lucida e morbida, mentre sotto le sopracciglia balenavano due occhi assassini, nerissimi. Veniva dall'Eritrea, era una principessa, e stava lì a fare quel servizio per la ditta di lingerie per cui lavoravo, come fotografo. Raramente aveva visto una donna tanto bella, perfetta, direi.E così fiera, con gli occhi che lanciavano raggi infuocati in ogni direzione, belli e profondi come le gole pietrose della terra da cui proveniva, ed altrettanto impervi. Sistemai i paraventi dietro alla sedia dove avrebbe posato, mentre lei disponeva gli accessori occorrenti, flutes di cristallo, boa, scarpe vertiginose e argentate, riviste patinate e poi smalti colorati, e perle - una confusione di oggetti variegati - l'armamentario occorrente per le foto di moda, da gustare poi con gli occhi dentro riviste patinate e costose. Il primo dei piccoli oggetti che avrebbe indossato, per tutto il pomeriggio, davanti ai miei doppi occhi, era bordeaux di tulle, con i ventaglietti color crema: che sulla sua pelle levigata e scura facevano un effetto luminoso, e che insieme alle labbra di lucido rossetto in tinta iniziavano a farmi sentire una certa tensione nelle parti basse del mio corpo. Ma cercavo di compormi e di essere attento alle tecniche ed alle luci, con lei che si muoveva sinuosa ed aromatica, a contrastare i miei moti di volontà.Con le gambe lievemente divaricate - erano foto per riviste di classe- straiata sulla sedia come se aspettasse un languido abbraccio, gli occhi persi nell'immagine - forse - di qualcuno che invidiai profondamente, iniziai a scattare, con il suo corpo docile che si muoveva lievemente, un braccio spostato, lo sguardo più basso o francamente provocante, tutto il repertorio delle sue competenze di modella, con quasi nulla addosso, o peggio che nulla...Già sentivo che arrivava il premere di un'erezione stretta dentro il tessuto ruvido dei jeans, non troppo attillati, per fortuna: e che lei iniziava a percepirne la realtà. Piccoli sguardi, una mano più allungata verso il basso, scatti in quegli sguardi selvaggi: l'annusare di una femmina verso il profumo del maschio in calore. Non era una situazione imbarazzante, anzi: quello studio piccolo e caldo avvolgeva il lavoro, e la fantasia crescente, di un tepore che stava aumentando, di sottintesi sempre più evidenti, pur nelle poche parole che ci si scambiava. Tutta una melodia che si dipanava della pelle e dai sessi, esaltata dalle posture e dagli oggetti. Adesso era in cima a due sandali d'oro, altissimi, con laccetti che salivano dulle gambe; e indossava una culotte nera e oro, alta sui glutei sodissimi, che sembava stampata su di lei, e nel chinarsi lasciava intravedere uno spacco perfetto, dove mi sarei abbandonato senza indugi, subito...e lei lo sapeva e rallentava. Le sfiorai una spalla, per sistemare meglio la sua posa, ed al contatto con la sua pelle calda e liscia dei brividi mi percorsero la schiena, mentre l'eccitazione raggiungeva un livello quasi doloroso; lei si voltò, vicinissima alla mia bocca e la socchiuse, mentre mi allontanavo ancora. Avrei voluto che quella deliziosa sensazione di tormento non finisse, ed ancora avevamo delle ore di lavoro davanti.Facemmo una pausa, e lei si mise la piccola vestaglia che usavano le modelle fra un cambio e l'altro, corta, colorata, di cotone leggero, che su di lei cadeva come un abito di Valentino. Ci bevemmo una birra, e lei si fumò una sigaretta: guardandomi sempre fisso negli occhi, senza lasciare il contatto che - senza una sola parola - si era stabilito fra noi. Sapevo dove saremmo andati a finire, e lo desideravo, dal primo momento, ma non sapevo come. Amzeera, questo il suo nome - dalla pronuncia molto sensuale - sciolse lei il nodo: ad un certo punto si levò con fare naturalissimo la vestaglietta e mi si avvicinò nuda, aderendo al mio corpo stretta, e lasciandosi andare al mio abbraccio; eravamo soli nello studio, e quel senso di intimità si dilatò fino a comprendere il me e la lei della fantasia che aumentava, le sue labbra, la sua pelle fantastica, i nostri sessi turgidi, i pensieri su di noi affastellati come pieghe nell'inguine scuro.Improvvisamente si sciolse dall'abbraccio ed andò a prendere un pugno di lingerie: scelse una coulotte verde salvia di raso e mi chiese di indossarla, mi slacciò i calzoni, e malgrado le mie flebili proteste, dopo avermi levato i calzini, mi infilò su per le cosce quel nulla di raso, che solleticava la mia pelle e faceva ancora più intenso il mio desiderio, adesso svelato e presente. La coulotte premeva il mio membro eretto contro il mio ventre, e lei si appoggiava sopra, a gambe lievemente aperte, per meglio avvertirne la durezza e la forma, mentre le sue mani mi stringevano il culo coperto di seta, e si insinuavano nel solco, umido: la stavo adorando, e mi sorprendeva, e tutto in me era rivolto al suo corpo e al mio; non è che fossi molto padrone di me, e per fortuna. E lei giocava sempre più audacemente con le sue mani e la lingua, adesso sul mio busto, , che percorreva con perizia, fermendosi a fulminarmi di sguardi con le labbra socchiuse; poi si allontanò, e si lasciò guardare tutta mentre si chinava a cercare qualcosa, facendomi vedere i suoi orifizi lucidi e rosei, mentre io fremevo dentro quelle mutande eleganti e strette. Indossò con calma una sottoveste nera, una damasco di ricami e tessiture che circondavano i suoi seni e li alzavano,la sistemò con cura, e con quella sollevata mi fece mettere seduto sulla poltrona, mi denudò il membro e lo accarezzo guardandolo con desiderio, poi lo fece sparire dentro di sè, con un gesto che aveva dell'eroico. In quell'attimo si fuse il sole nella mia testa ed un solo grande sentore di umori e di pulsazioni mi appartenava, mi possedeva, mentre mi infilavo, - furente - in lei, e la penetravo intensamente, ansimando sempre più a fondo. La sua bocca mordicchiava le mie labbra, le succhiava, i suoi capezzoli in trasparenza - grossi, neri, piccole montagne di fuoco, danzavano sul mio petto, lo sfioravano, aderivano, e la sua natura calda s'inondava sulla mia asta, che premeva in lei, un delirio di piacere estremo, fino a che non potei più trattenere l'orgasmo, che lei accolse ospitandomi ancora più profondamente nel suo ventre. Piccoli baci adesso circuivano le mie labbra, colpetti di lingua che si abbassavano sul petto e poi andavano a gustare il viscore chiaro del mio seme, che leccò con avidità, sporcandosi fra i seni... mentre io rallentavo il respiro e mi riprendevo dal terremoto che mi aveva scosso. E poi continuammo, fra foto e dita che si infilavano - con reciproco gusto - in ogni posto possibile, fra slip indossati e spostati, fra sottovesti alzate sui glutei, fra lingue sempre più ingorde di verificare ogni sapore, fra luci abbassate e boa arrotolati alle caviglie, con il mio sesso che più volte la prese e si fece prendere, a produrre il più strepitoso servizio di moda che sarebbe comparso su Vogue nei mesi a venire.

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