*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

venerdì 19 giugno 2009

COME ERA BELLA LA MIA CUGINETTA - IL CORAGGIO - UNA ZIETTA PORCELLA


Era una notte buia e tempestosa.
I racconti famosi iniziano sempre così.
Vi volevo raccontare un fatto che ancora ricordo coma la più bella scopata della mia vita.
Ero 18ettenne ed era il mio compleanno l’estate era iniziata e quell’anno mi era andato tutto storto.
La mia dona mi aveva lasciato per un altro e io stavo da solo, e mi organizzavo la festa.
Quando suonò la porta!
Mia cugina veniva sempre per mio fratello maggiore, che stava facendo il militare.
Quando la vidi mi sentii male perché portava i pantaloncini corti quelli che arrivavano sopra il ginocchio ed una maglietta quasi trasparente.
Le dissi che mio fratello non c’era e che quella settimana non veniva per la licenza, ma lei mi disse che cercava me.
Me ma se mi odiava!
Ci siamo mesi a parlare, e mi disse di aver sete.
Gli andai a prendere l’acqua ma nel portaglierla sono inciampato nel tappeto del salotto.
La caraffa è caduta completamente addosso a lei e la bagnata tutta.
Era zuppa come un pulcino, credevo che mi menasse ma lei con un sorriso si e tolta la maglietta rimanendo con le tette completamente al vento, io ho quasi avuto un infarto vedendo tutto quel bendiddio che gli ballonzolava davanti.
Lei con non curanza si avvicinò a me e mi disse:
“Caro Giulio è il tuo compleanno”.
Mi prese le mani e le fece arrivare alle sue tette.
Io ero in trans ma cominciai astringerle e baciarle con foga.
Lei non contenta si sbottonò anche i pantaloncini rimanendo nuda (non portava le mutande).
La fica era depilata, come piaceva a me.
Le mie mani si spostarono allora presso il culo stupendo e presso quella stupenda fica.
La feci sdraiare sul divano e con due dita cominciai a massaggiarla dentro e fuori. lei mugolava e si contorceva.
All’improvviso allargò le gambe e le mie due dita entrarono completamente dentro di lei.
Su e giù la facevano godere come una pazza.
Così non contento gli ho messo ancora un altro dito.
La fica era abituata e si allargo
immediatamente.
Al quarto vidi che stava piangendo e allora mi fermai.
Mi spogliai velocemente e la feci girare a pancia in sotto, il suo culo era bellissimo e volli esplorarlo.
Lei mi disse di prendere l’olio d’oliva e di ungere il suo culo ma non resistendo gli misi anche un dito.
Pensavo che per il dolore si arrabbiava ma niente di tutto ciò, apri le gambe e si fece fare un ditalino nel culo.
Io ero al settimo celo, ma il bello doveva ancora avvenire.
La mia cugina godette come non mai cosi mi disse” ora tocca a tè! ”
Mi prese il pisello in bocca e cominciò a leccare e succhiare.
Io ero molto eccitato così venni quasi subito in modo violento e schizzandogli tutto in gola.
Lei bevve tutto e poi turo fuori dalla borsetta un dildo.
Io esterefatto rimasi a guardare le prodezze del dildo nella sua fica e anche nel culo.
Il mio cazzo così divenne duro e volli aiutarla, tolsi il dildo e cercai di mettergli il cazzo, ma lei si rifiutò; dicendomi che era meglio che la inculassi per primo.
Io estrefatto e non avendo mai provato prima cominciai la penetrazione.
Lei era alla pecorina con le tette che ballonzolavano, mi misi di dietro e cominciai a spingere nel suo adorato culo.
Il culo lentamente si aprì e cominciò ad entrare tutto dentro di lei.
La mia cugina si lamentò ma mi disse di continuare, entrato tutto cominciai a muovermi sempre con più velocità, sentivo il suo culo fare splat a dosso a me.
Intanto lei si sditalinava con il dildo la passera rossa e gonfia.
Dopo un bel po’ venni e gli riversai nell’intestino tutta la mia sborra. Io ero stanco ma felice.
Non ero ancora uscito da lei che mi venne di fare pipi.
Volevo andare al bagno ma lei mi segui.
Venne nel bagno con me e mi disse di pisciargli a dosso. entro nella vasca e mi disse di mettermici sopra,
Cominciai a fare pipi prima piano poi sempre più forte finche la bagnai tutta.
Le così si alzò e me lo prese in bocca succhiandolo e pulendolo tutto.
Non riuscii a goderle in bocca ma fu il bocchino più bello della mia vita.
Mia cugina mi venne a trovare molto spesso e giocammo molto allungo quell’estate indovinate come…. FINE

Il Coraggio

Era una domenica sera di inizio settembre, la mia cuginetta era venuta a stare da me per alcuni giorni perché doveva fare dei giri per il suo nuovo lavoro.
Dopo aver cenato, ci siamo messi a vedere la tv in salotto, cercavo di sbirciare il più possibile dalla sua minigonna ma senza farmi vedere.
La passione verso la cuginetta (più piccola di me di soli tre anni) ce l’ho sempre avuta, ma da quando la vedo così spesso è diventata una vera fissazione.
Angela, così si chiama, ha 24 anni piuttosto bassina dai capelli nerissimi abbastanza corti, un seno da premio Oscar (una quarta abbondante) e un culo da premio Nobel, molto simpatica e da quello che si dice in giro anche una gran maiala.
Il desiderio di fotterla l’ho sempre avuto, ma per paura di problemi in famiglia non mi sono sbilanciato mai oltre la battutina o lo scherzo.
Verso le 22 Angela si dirige verso la cucina per cercare una aspirina per il suo mal di testa, non trovandola mi reco da lei e le indico lo sportello in alto; con l’aiuto di una sedia sale e cerca tra le scatolette, mi avvicino e da dietro con il mio viso che sfiora il suo culo le do delle indicazioni piuttosto vaghe sul dove trovare la medicina.
Il gioco continua per poco fino a quando non mi accorgo che lei con delicatezza sta strusciando il suo culo sul mio viso, a quel punto prendo coraggio, o forse perdo il controllo, e con le mani comincio a salire sulle sue cosce tornite e sode come una statua.
Lei sta al gioco e girandosi alza la minigonna e mi incappuccia spingendomi la faccia contro le sue mutandine. sento un odore fantastico, allora la prendo e la sdraio sul tavolo, le sfilo le mutande e mi tuffo su quella foresta di peli tanto fitta che non riuscivo a vedere lo spacco della fica.
La lecco e la succhio fino a farla venire, intanto lei si era tolta la maglia e con le tette fuori dal reggiseno si stava massaggiando i capezzoli, quando vidi quelle tettone enormi la sdraiai a terra e cominciai a succhiare e palpare quei globi enormi e sodi; lei mi aprii i pantaloni e con maestria mi prese il cazzo già duro tra le mani, ero combattuto tra le sue tettone e il fatto che lei voleva prendere in bocca il mio cazzone, decisi per un pompino da urlo che ricorderò a lungo per la quantità di sborra che Angela era riuscita a ingoiare.
Le stantuffate che le davo mentre le venivo in bocca gli hanno fatto cadere delle gocce di sperma sul seno ma le da grande ingorda le ha prese con due dita e se le è piazzate in fica, così mentre lei a pecorina si sditalinava alla grande io capii che alle precauzioni per non rimanere incinta ci aveva pensato lei e alla visione di quella pecorina ci volle veramente poco prima che il mio cannone si armasse di nuovo.
La vedevo infilarsi due dita alla volta nella fica e di tanto in tanto con il medio che grondava di umori cercava spazio nel buchetto del culo, questo mi fece impazzire, mi accovacciai dietro di lei senza farle togliere la mano dalla fica cercai di entrarci anche io con il cazzo, subito tolse la mano e con la faccia poggiata sul tappeto già ansimava dal piacere, con le mani si allargò le chiappe mi incitò a sbatterla con violenza, aumentai il ritmo e con un dito, bagnato da suo clitoride, cominciai a penetrala anche nel culo.
Appena lo sfintere si allargò a sufficienza, tolsi il cazzo dalla figa ormai arroventata e lo spinsi dentro quel culo che avevo sempre desiderato, Angela fece un urletto soffocato ma già sapeva la goduria che le si prospettava e dopo i primi colpi delicati fu lei ad aumentare il ritmo mentre io con la mano finivo il lavoro sulla ficona che ormai ospitava quasi tutta la mano.
Venne diverse volte poi mentre stavo per venire la girai, le misi il mio cazzo in procinto di esplodere tra le giunoniche tette e ricominciai un lento movimento.
Mentre Angela si pressava le tette sul mio cazzo, io riuscivo a vedere solamente la cappella che sempre più gonfia le scaricò una copiosa dose di sborra calda sulle tette, sul viso e sui capelli.
Angela si alzò, andò in bagno e dopo poco ancora nuda mi porse una sigaretta e ci sdraiammo di nuovo a fissare il vuoto. FINE


La Nonna

Trovata una ciotola versai la colazione e mi sedetti. Mi guardò e disse “Hai fatto così presto? ”

Non seppi cosa rispondere. Abbassai la testa vicino alla tazza e farfugliai “Sono spiacente. ”

“Spiacente? ” Mi rispose. ” Di cosa devi rammaricarti? Lì, oltre a noi, non c’era nessuno e poi non hai fatto niente di male. Il nonno è morto circa otto anni fa e pensi che sia stata a digiuno per tutto questo tempo? Per nulla al mondo! Non tutti gli anziani sono così pudibondi come pensano i giovani. Chiedimelo nella maniera giusta ed è probabile che la prossima volta ti permetterò di prendere in prestito il mio vibratore. Ora fa la colazione, su! ”

Rimasi del tutto shockata. La nonna non solo stava dicendo che era tutto OK, ma che lo faceva anche lei. Questa stava per essere un’estate piena di sorprese……..

Si allontanò dalla tavola ed io rimasi seduta. L’accaduto mi rendeva straordinariamente perplessa. Aveva un vibratore? Io non ne avevo mai provato uno. Avrei potuto chiederglielo? Che c’era di strano, perché no? La trovai nella sua camera. Era coricata e stava leggendo il giornale. Quando entrai alzò gli occhi e sogghignò di nuovo. “Cosa ti serve, cara? ”

“Ummh! ” Esitai. ” Stavo facendo un’ipotesi, desideravo parlarti. Veramente approvi chi si masturba? Tu lo fai davvero? Sul serio possiedi un vibratore? ”

“Sì! ” Rispose. “Tutto vero. Posso essere più vecchia di te, ma sono ancora una donna. Iniziai a soddisfarmi dopo la morte di tuo nonno e decisi di trascorrere una parte del mio tempo ad imparare qualcosa di nuovo sul sesso e me. Mi auguravo che tua madre ti avesse educato in un altro modo, ma sono comunque contenta di aver trovato un’opportunità per aiutarti. Non vergognarti del tuo corpo, non devi aver paura di godere! Sei mai stata con un uomo? ”

Divampai a quella domanda, ma la nonna mi era sempre piaciuta e stavo scoprendo che era molto più facile parlare con lei che con mamma. Mi feci coraggio e risposi. “Con Franco pomiciamo un po’, ma non andiamo oltre. ”

“Bene! ” Rispose. “Penso proprio che hai un sacco di cose da imparare. Prima: i nostri corpi sono belli da guardare e non dobbiamo vergognarci di loro. Per me è stato uno strazio tutto questo tempo passato con i vestiti sempre indosso. Ora diamo un bel taglio a questo. Se eravamo due coetanee sarebbe stato naturale che parlassimo di queste cose. Sei capace, cara, di adoperare questo dildo? Sto correndo troppo? ”

“Be… bene. ” Balbettai. “Sono disposta a provare…. , ma sono nervosa. ”

“Essere nervosa non ti ucciderà. Se ti aiuterà comincerò io. ”

Si alzò in piedi e rapidamente tolse il vestito.

Rimasi stupita vedendo come fosse in forma nonostante i suoi 65 anni. Aveva molte rughe, ma le gambe erano abbastanza sode e la pancia piatta. Allungò le mani dietro la schiena e sganciò il reggipetto. Le grandi mammelle balzarono fuori ed i capezzoli erano scuri ed attraenti. Tentai di non fissarla quando si tolse le mutandine. In verità non avevo mai visto bene la fica di un’altra. La sua era completamente depilata! Le labbra sporgevano lunghe e lussuriose. Si poteva vedere anche la punta del clitoride che faceva capolino da esse. Rimasi a bocca aperta. Lei era sì vecchia, ma ancora piacente e non mi sarei mai immaginata che potessi provare desiderio. Non avevo mai pensato a fare l’amore con un’altra donna e tanto meno con lei. In quel momento volevo solo toccarle la fica. La guardai negli occhi e mi accorsi che stava sorridendo. Mi baciò. Non un bacetto sulla guancia, ma un completo, lungo labbra-labbra e mi frugò la bocca con la lingua. Mi disse “Perché non ti spogli, amore? ” Come facevo a rifiutarmi? Sbottonai la camicia e tolsi i jeans. Mi sganciò il reggipetto e mi sfilò gli slip. Rimase, per lunghi momenti, a fissarmi la pussy. Passò amorosamente la mano lungo tutta la mia pancia e poi si alzò. Il mio cuore stava martellando. Allungai le mani e toccai le sue tette. Per un attimo chiuse gli occhi, quindi mi guardò profondamente e disse “Dolcezza, è la prima volta che facciamo questa cosa, impariamola insieme. ” La guardai e le afferrai con tutte e due le mani le mammelle. Erano soffici e pesanti. Le portai all’altezza della faccia e le baciai. I capezzoli erano proprio deliziosi. Fece un passo indietro e si distese sul letto. Mi misi su di lei e cominciai a divorare le tette. A sua volta toccò le mie più giovani e sode. Fui assalita dai brividi e risposi accarezzandola in tutte le parti. Si sposto più giù e trovò il mio cespuglio. Quando mi toccò il clitoride esplosi. Ebbi il miglior orgasmo della mia vita. Conosceva esattamente i movimenti che mi mandavano in estasi. Dopo essere venuta, sapevo come volevo continuare. Le accarezzai tutto il corpo, arrivai alla fica e con delicatezza separai le labbra. Era tutta bagnata ed il clitoride dritto e duro. Lo baciai dolcemente. Si lamentò e allora tracciai con la lingua piccoli cerchi tutto intorno. Nonna alzò il bacino e si pigiò più profondamente la mia faccia in lei. Non mi sarei mai immaginata che una donna potesse avere un sapore tanto buono. Affondai la lingua nella vagina e non trovai nessuna resistenza. Era proprio favoloso! Mi allontanò la testa e disse ” Per favore fammi godere con le dita. ” Ne infilai prima una poi due, tre e alla fine quattro prima che mostrasse di essere soddisfatta. Mentre la scopavo con la mano continuavo a succhiare il clitoride. Si agitò, gridò e poi giunse all’orgasmo. Dolcemente continuai a leccarla e venne per la seconda volta. Meno violentemente, ma più a lungo di prima. Rimanemmo abbracciate per un tempo infinito. Poi aprì gli occhi e respirando affannosamente disse ” Cara, puoi prendere il vibratore nel cassetto

Questa vacanza si stava mettendo proprio bene……….. FINE


Una zietta Porcella

Lei si solleva con fatica sulle ginocchia; si passa una mano fra le natiche e la ritira coperta di sperma.
“Cazzo quanta ne hai fatta! ” esclama.
“Hahufff” e tutto quello che, almeno per il momento, riesco a dire. Adriana mi guarda e sorride.
Sento Elisa che si muove accanto a me, avanza lentamente al mio fianco e si appropria del mio cazzo che, lentamente ma inesorabilmente, si sta ammosciando.
“Posso? ” chiede.
è certamente una domanda retorica perché senza aspettare risposta lo prende in bocca ripulendolo per bene.
Io chiudo gli occhi e prendo un attimo di pausa.
Quando li riapro nipote e zia sono impegnate in un 69 con urlo.
C’è un sordo ronzio che invade la camera: sono i vibratori che vanno a tutto spiano.
Adriana ne ha infilato uno nella fica di Elisa e la ragazza a ricambiato e raddoppiato, infilandone uno per buco della zietta.
Si leccano con trasporto ed io decido di approfittare per godermi lo spettacolo e riposarmi un po’.
Almeno per il momento dimentiche di me, si trastullano tra di loro; dall’affiatamento è evidente che non si tratta della prima volta che si dedicano a questi passatempi. Hai capito Adriana?
Le piace, e non poco, il cazzo, rimorchia uno sconosciuto e se lo fotte, si fa la nipotina, ha una collezione di vibratori: davvero un bel tipetto.
Mentre penso a queste cose le due porcelle hanno deciso che è il momento di riprendere in mano un attrezzo di carne, si sciolgono dall’abbraccio e si buttano sul mio uccello che, dato lo spettacolo, aveva già iniziato a dare segni di ripresa.
Con due bocche e due lingue che gli si dedicano per bene la ripresa diventa quella di una Ferrari da Formula Uno ed in men che non si dica è pronto a dare nuovamente battaglia.
“Stavolta tocca ad Elisa. ” dichiara Adriana tirando nuovamente su di se la ragazza e riprendendo a leccarla.
La nipotina sembra decisamente gradire sia la leccata sia la prospettiva di godersi il mio cazzo.
La posizione è ottimale: è praticamente alla pecorina con la zia sotto la pancia.
Mi metto dietro di lei e saggio con un dito l’accoglienza della fichetta: è fradicia di umori. Intanto Adriana da un’altra succhiata al mio cazzo tanto per sicurezza.
Io mi godrei anche il pompino ma Adriana la pensa diversamente: si sfila l’uccello di bocca e lo punta alla fichetta della nipote.
Una bella spinta e le sono dentro.
La prendo per i fianchi e inizio a sbatterla per bene mentre lei si dedica a leccare la zia, ricambiata per benino (con qualche interruzione per darmi una salpata alle palle.
Ditemi che sono monomaniacale, ma il buchino posteriore di Elisa mi alletta parecchio.
Tanto per esperimento lo stuzzico con un dito.
La ragazza solleva la testa.
“li no, non l’ho mai preso! ” mi avverte.
Avete presente che effetto fa sventolare un drappo rosso davanti al naso di un toro? SI? U – GUA – LE !!
Adriana lo capisce al volo ed interviene.
“è una buona occasione per provare, Elisa. ”
La ragazza tenta di divincolarsi ma Adriana le blocca il sedere abbracciandola, mentre io mi sfilo dalla fichetta.
“Mi farà male! ” protesta la ragazza, anche se con non troppa convinzione. “Solo al momento. ” ribatte Adriana convinta.
“Poi vedrai che gusto! Non hai visto me prima? ”
“Si, ma tu ci sei abituata! ”
“E lo sarai anche tu! ”
Mentre si scambiano queste battute mi sono dedicato al buchino di Elisa, giocandoci con le dita.
Passo alla lingua e si nota subito la differenza: la ragazza rabbrividisce ma sembra gradire quel tipo di leccata.
Spingo la punta della lingua nel forellino e sento che si contrae, stringendomela.
La muovo un po’ e lo sfintere reagisce allargandosi e contraendosi.
Spingo ancora e si serra, muovo la lingua e palpita.
Nel frattempo approfitto per insalivare per bene il tutto.
Quando penso di averla fatta rilassare a sufficienza mi rimetto dietro a lei bagno l’uccello sulle labbra della sua fichetta e glielo punto sul culetto.
“Adesso rilassati, prendi un bel respiro e spingi come se dovessi andare al gabinetto. ” la istruisce Adriana.
La ragazza esegue.
Quando sento il suo sfintere aprirsi leggermente sotto la sua spinta addominale, spingo delicatamente.
“Soprattutto non stringere il culetto, bambina. ”
La redarguisce la zia.
E decisamente stretta ma lentamente la cappella si fa strada.
Elisa respira rapidamente ma fa come le da istruzioni.
Finalmente la punta del cazzo passa l’anello di muscoli: mi blocco immediatamente per darle il tempo di riprendere fiato ed abituarsi.
“MI sembra di tronco dentro. ”
Magari si potesse definire così il mio cazzo.
“Resta rilassata più che puoi. ” le risponde Adriana.
Fino a quel momento ha seguito estasiata la penetrazione, ora invece incolla la bocca al clitoride della nipote e prende a succhiare come un vitello.
La ragazza reagisce nel modo migliore ed inarca la schiena rinculando leggermente.
Senza rendersene conto si sta affondando il cazzo nel culo da sola.
Io l’aiuto un po’ ed in men che non si dica sono completamente dentro di lei.
“Oh Dio! ” Geme. ”
Non posso, solo la puntami sfonda, non riuscirò mai a prenderne di più. ” dice.
Non si è nemmeno accorta che più di così non ce n’è.
“Guarda che ormai è fatta. ” le dico.
Lei si volta di scatto.
“Come? ” allunga una mano e mi sfiora il basso ventre: di cazzo ne resta fuori giusto un mezzo centimetro.
Tira due rapidi respiri: prima che possa dire qualcos’altro mi ritiro leggermente.
Lei spalanca la bocca e guaisce.
Mi ritiro quasi del tutto poi inverto il movimento.
Lei lascia uscire un Haaaa smorzato ma non protesta.
Il movimento che le impongo è lento e costante affinché il suo sfintere si abitui alla mia presenza.
Dopo una decina di pompate sento che si sta veramente allargando ed aumento il ritmo.
Adriana continua a leccarle la fighetta e le due cose messe assieme iniziano a piacerle.
Mi muovo più veloce ed inizio a sbatterla nel vero senso della parola mentre lei comincia apertamente a mugolare di piacere. …


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