*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

venerdì 19 giugno 2009

STEFANIA - COME E' BELLA LA MIA CUGINETTA - IL CORAGGIO


Era una calda mattina di giugno ed io stavo solo a casa mia facendo un po’ di ordine sui mobili in camera mia.
Essendo dei mobili abbastanza alti ero in piedi sulla scala, ed essendo solo avevo solamente una maglietta e dei pantaloncini corti abbastanza comodi.
Ero già da un po’ di tempo in quella posizione ed avevo infatti quasi finito quando bussò la porta.
Scesi dalla scala ed andai ad aprire la porta.
Era mia cugina Stefania (quasi mia coetanea, 27 lei-26 io) che era venuta per portare delle cose a mia madre.
Essendo in buoni rapporti con lei ed essendo lei veramente molto carina (anzi devo dire molto bella: è alta 1, 75m capelli ed occhi scuri, carnagione scura, fisico atletico con due gambe ed un sederino che ho sempre ammirato per la loro bellezza) la invitai ad entrare dicendole che mia madre non c’era, ma che se voleva poteva farmi un po’ di compagnia mentre finivo di rimettere a posto.
Fortunatamente accettò di buon grado ed andammo in camera mia. Incominciammo così a! parlare del più e del meno mentre io risalivo sulla scala a riprendere i miei servizi.
Mentre parlavamo vidi che mia cugina si era sistemata sotto la scala e notai che ogni tanto era come dire un po’ distratta.
La ragione era che avendo io i pantaloncini abbastanza larghi alle gambe, lei poteva vedere tutto il mio sesso ed infatti all’improvviso me lo sentii afferrare dal basso.
Stefania incominciò dapprima ad accarezzarlo e poi sentendolo sempre più duro lo prese tra le dita con una mano e con l’altra incominciò a toccarmi le palle.
Io oramai mi stavo eccitando anche perché una cosa del genere avevo sempre sperato che accadesse .. . ma erano solo fantasticherie. Invece.. .
Scesi lentamente dalla scala sempre con il mio membro nella sua mano ed appena fui di fronte a lei mi disse “non dirmi niente” e si inginocchiò, mi abbassò il pantaloncino e lo prese in bocca leccandolo e succhiandolo. Io le presi la testa fra le mie mani e ritmicamente gliela muovevo avanti e dietro.
Stavo godendo come un pazzo e di lì a poco le sborrai tutto in bocca, cosa che non le dispiacque, tanto che la bevve tutta fino all’ultima goccia.
Rialzandosi si leccava le labbra per assaporare ancora il gusto e questo mi rifece eccitare e le incomincia a palpare i suoi morbidi seni per poi far scendere le mani sul suo stupendo sedere.
Con un’abile mossa le abbassai i suoi pantaloni e la sua mutandina dicendole “ora tocca a te”.
Stavolta mi abbassai io fra le sue gambe ed incominciai dapprima a leccarle la sua già bagnatissima fichetta e poi passai direttamente a leccarle il clitoride.
Con una mano le toccavo le grandi lebbra e con l’altra le percorrevo tutto il solco del suo sedere.
Ad un tratto le infilai due dita nella fichetta ed incominciò a gemere, ma fu niente in confronto a come gemette quando le infilai anche il medio della mia sinistra nel suo culetto.
Stefania oramai gemeva ed era anche prossima all’orgasmo quando mi rialzai e stesso lì all’impiedi, appoggiati al mobile la penetrai con il mio cazzo che aveva raggiunto dimensioni spropositate.
Stefania venne dopo poco, eccitata come era in un doppio orgasmo consecutivo ed estratto il mio cazzo ancora bagnato dai suoi abbondanti umori se lo ricacciò in bocca succhiandolo se possibile ancora meglio di prima.
Anche questa volta le venni in bocca e lei inghiottì tutto il mio sperma in due sorsi e poi prese a leccarmi il mio cazzo per non lasciarsi sfuggire nemmeno una goccia.
Esausti ma contenti ci rivestimmo lentamente, anche perché potevano tornare i miei.
La accompagnai alla porta e le dissi
“mi hai detto prima di non dirti niente, ma mi dispiace qualcosa devo dirtela: domani rivienimi a trovare che i miei non ci sono per tutto il pomeriggio e ci potremmo fare un bel bagno insieme nella mia vasca da bagno”.
La proposta fu pienamente accettata.
A presto.

Come e' bella la mia cuginetta

Era una notte buia e tempestosa.
I racconti famosi iniziano sempre così.
Vi volevo raccontare un fatto che ancora ricordo coma la più bella scopata della mia vita.
Ero 18ettenne ed era il mio compleanno l’estate era iniziata e quell’anno mi era andato tutto storto.
La mia dona mi aveva lasciato per un altro e io stavo da solo, e mi organizzavo la festa.
Quando suonò la porta!
Mia cugina veniva sempre per mio fratello maggiore, che stava facendo il militare.
Quando la vidi mi sentii male perché portava i pantaloncini corti quelli che arrivavano sopra il ginocchio ed una maglietta quasi trasparente.
Le dissi che mio fratello non c’era e che quella settimana non veniva per la licenza, ma lei mi disse che cercava me.
Me ma se mi odiava!
Ci siamo mesi a parlare, e mi disse di aver sete.
Gli andai a prendere l’acqua ma nel portaglierla sono inciampato nel tappeto del salotto.
La caraffa è caduta completamente addosso a lei e la bagnata tutta.
Era zuppa come un pulcino, credevo che mi menasse ma lei con un sorriso si e tolta la maglietta rimanendo con le tette completamente al vento, io ho quasi avuto un infarto vedendo tutto quel bendiddio che gli ballonzolava davanti.
Lei con non curanza si avvicinò a me e mi disse:
“Caro Giulio è il tuo compleanno”.
Mi prese le mani e le fece arrivare alle sue tette.
Io ero in trans ma cominciai astringerle e baciarle con foga.
Lei non contenta si sbottonò anche i pantaloncini rimanendo nuda (non portava le mutande).
La fica era depilata, come piaceva a me.
Le mie mani si spostarono allora presso il culo stupendo e presso quella stupenda fica.
La feci sdraiare sul divano e con due dita cominciai a massaggiarla dentro e fuori. lei mugolava e si contorceva.
All’improvviso allargò le gambe e le mie due dita entrarono completamente dentro di lei.
Su e giù la facevano godere come una pazza.
Così non contento gli ho messo ancora un altro dito.
La fica era abituata e si allargo
immediatamente.
Al quarto vidi che stava piangendo e allora mi fermai.
Mi spogliai velocemente e la feci girare a pancia in sotto, il suo culo era bellissimo e volli esplorarlo.
Lei mi disse di prendere l’olio d’oliva e di ungere il suo culo ma non resistendo gli misi anche un dito.
Pensavo che per il dolore si arrabbiava ma niente di tutto ciò, apri le gambe e si fece fare un ditalino nel culo.
Io ero al settimo celo, ma il bello doveva ancora avvenire.
La mia cugina godette come non mai cosi mi disse” ora tocca a tè! ”
Mi prese il pisello in bocca e cominciò a leccare e succhiare.
Io ero molto eccitato così venni quasi subito in modo violento e schizzandogli tutto in gola.
Lei bevve tutto e poi turo fuori dalla borsetta un dildo.
Io esterefatto rimasi a guardare le prodezze del dildo nella sua fica e anche nel culo.
Il mio cazzo così divenne duro e volli aiutarla, tolsi il dildo e cercai di mettergli il cazzo, ma lei si rifiutò; dicendomi che era meglio che la inculassi per primo.
Io estrefatto e non avendo mai provato prima cominciai la penetrazione.
Lei era alla pecorina con le tette che ballonzolavano, mi misi di dietro e cominciai a spingere nel suo adorato culo.
Il culo lentamente si aprì e cominciò ad entrare tutto dentro di lei.
La mia cugina si lamentò ma mi disse di continuare, entrato tutto cominciai a muovermi sempre con più velocità, sentivo il suo culo fare splat a dosso a me.
Intanto lei si sditalinava con il dildo la passera rossa e gonfia.
Dopo un bel po’ venni e gli riversai nell’intestino tutta la mia sborra. Io ero stanco ma felice.
Non ero ancora uscito da lei che mi venne di fare pipi.
Volevo andare al bagno ma lei mi segui.
Venne nel bagno con me e mi disse di pisciargli a dosso. entro nella vasca e mi disse di mettermici sopra,
Cominciai a fare pipi prima piano poi sempre più forte finche la bagnai tutta.
Le così si alzò e me lo prese in bocca succhiandolo e pulendolo tutto.
Non riuscii a goderle in bocca ma fu il bocchino più bello della mia vita.
Mia cugina mi venne a trovare molto spesso e giocammo molto allungo quell’estate indovinate come…. FINE

Il Coraggio

Era una domenica sera di inizio settembre, la mia cuginetta era venuta a stare da me per alcuni giorni perché doveva fare dei giri per il suo nuovo lavoro.
Dopo aver cenato, ci siamo messi a vedere la tv in salotto, cercavo di sbirciare il più possibile dalla sua minigonna ma senza farmi vedere.
La passione verso la cuginetta (più piccola di me di soli tre anni) ce l’ho sempre avuta, ma da quando la vedo così spesso è diventata una vera fissazione.
Angela, così si chiama, ha 24 anni piuttosto bassina dai capelli nerissimi abbastanza corti, un seno da premio Oscar (una quarta abbondante) e un culo da premio Nobel, molto simpatica e da quello che si dice in giro anche una gran maiala.
Il desiderio di fotterla l’ho sempre avuto, ma per paura di problemi in famiglia non mi sono sbilanciato mai oltre la battutina o lo scherzo.
Verso le 22 Angela si dirige verso la cucina per cercare una aspirina per il suo mal di testa, non trovandola mi reco da lei e le indico lo sportello in alto; con l’aiuto di una sedia sale e cerca tra le scatolette, mi avvicino e da dietro con il mio viso che sfiora il suo culo le do delle indicazioni piuttosto vaghe sul dove trovare la medicina.
Il gioco continua per poco fino a quando non mi accorgo che lei con delicatezza sta strusciando il suo culo sul mio viso, a quel punto prendo coraggio, o forse perdo il controllo, e con le mani comincio a salire sulle sue cosce tornite e sode come una statua.
Lei sta al gioco e girandosi alza la minigonna e mi incappuccia spingendomi la faccia contro le sue mutandine. sento un odore fantastico, allora la prendo e la sdraio sul tavolo, le sfilo le mutande e mi tuffo su quella foresta di peli tanto fitta che non riuscivo a vedere lo spacco della fica.
La lecco e la succhio fino a farla venire, intanto lei si era tolta la maglia e con le tette fuori dal reggiseno si stava massaggiando i capezzoli, quando vidi quelle tettone enormi la sdraiai a terra e cominciai a succhiare e palpare quei globi enormi e sodi; lei mi aprii i pantaloni e con maestria mi prese il cazzo già duro tra le mani, ero combattuto tra le sue tettone e il fatto che lei voleva prendere in bocca il mio cazzone, decisi per un pompino da urlo che ricorderò a lungo per la quantità di sborra che Angela era riuscita a ingoiare.
Le stantuffate che le davo mentre le venivo in bocca gli hanno fatto cadere delle gocce di sperma sul seno ma le da grande ingorda le ha prese con due dita e se le è piazzate in fica, così mentre lei a pecorina si sditalinava alla grande io capii che alle precauzioni per non rimanere incinta ci aveva pensato lei e alla visione di quella pecorina ci volle veramente poco prima che il mio cannone si armasse di nuovo.
La vedevo infilarsi due dita alla volta nella fica e di tanto in tanto con il medio che grondava di umori cercava spazio nel buchetto del culo, questo mi fece impazzire, mi accovacciai dietro di lei senza farle togliere la mano dalla fica cercai di entrarci anche io con il cazzo, subito tolse la mano e con la faccia poggiata sul tappeto già ansimava dal piacere, con le mani si allargò le chiappe mi incitò a sbatterla con violenza, aumentai il ritmo e con un dito, bagnato da suo clitoride, cominciai a penetrala anche nel culo.
Appena lo sfintere si allargò a sufficienza, tolsi il cazzo dalla figa ormai arroventata e lo spinsi dentro quel culo che avevo sempre desiderato, Angela fece un urletto soffocato ma già sapeva la goduria che le si prospettava e dopo i primi colpi delicati fu lei ad aumentare il ritmo mentre io con la mano finivo il lavoro sulla ficona che ormai ospitava quasi tutta la mano.
Venne diverse volte poi mentre stavo per venire la girai, le misi il mio cazzo in procinto di esplodere tra le giunoniche tette e ricominciai un lento movimento.
Mentre Angela si pressava le tette sul mio cazzo, io riuscivo a vedere solamente la cappella che sempre più gonfia le scaricò una copiosa dose di sborra calda sulle tette, sul viso e sui capelli.
Angela si alzò, andò in bagno e dopo poco ancora nuda mi porse una sigaretta e ci sdraiammo di nuovo a fissare il vuoto. FINE

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