*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

sabato 16 maggio 2009

ANDREA

Prefazione:..

Una doverosa prefazione per dire ai lettori che questo racconto l’ho scritto in maniera sperimentale.

Ho diviso la storia in piccole sezioni precedute dal nome di chi parla. Desideravo esprimere con maggior intensità la psicologia e le sensazioni dei due principali protagonisti ed è quindi per questo che ho deciso di mostrare gli avvenimenti da entrambi i punti di vista. Spero che l’esperimento sia apprezzato…

Lisa.

.

- Antonio..

Lo conoscevo da sempre, aveva 9 anni meno di me, abitava nel mio stesso palazzo e lo avevo visto crescere. Andrea era sempre stato un ragazzino molto grazioso, pelle chiara e liscia visino delicato dai tratti molto femminili e accattivanti, labbra carnose, occhi grandi dallo sguardo languido. Andando al lavoro mi capitava spesso di incrociarlo e ricordo bene la prima volta in cui notai che in lui c’era qualcosa di strano. A quel tempo andava a scuola e spesso accadeva che facessimo la strada insieme.

Quella mattina mentre chiacchieravamo la mia attenzione fu attratta dal suo modo di camminare Andrea sculettava in modo molto vistoso, una cosa che non avevo mai notato prima, il suo delizioso culetto, sodo e prominente come quello di una ragazzina si muoveva ritmicamente con un eleganza tutta femminile. A quell’età capita spesso di apparire un po’ androgeni ma nel suo caso la postura sembrava voluta.

“Come và a scuola Andrea ? chiesi alla fine in tono scherzoso “scommetto che le ragazzine sono tutte ai tuoi piedi” affermai dandogli uno schiaffetto sul sedere.

Lui sorrise imbarazzato, si fece addirittura rosso e balbetto qualcosa che non capii, lo salutai e mi infilai nel bar a fare colazione…

Qualche giorno più tardi ebbi la conferma dei miei pensieri; mi capitò di incrociarlo sull’autobus. Dei ragazzini probabilmente della sua stessa classe lo molestavano e spintonandolo lo chiamavano femminuccia o andreuccia. Lui rimaneva li imbarazzato ed impacciato con il viso contrito al limite del pianto senza riuscire a proferir parola. Era vestito con degli short molto corti e aderenti che mettevano in mostra il suo delizioso culetto, scarpe da tennis e una canottiera alla moda che lasciava scoperto l’ombelico. In mano teneva uno zainetto rosa e mi sembrava che avesse le labbra lucide e gli occhi leggermente truccati con la matita nera…

“scommetto che ti piace questo” disse il più strafottente dei tre ragazzini toccandosi i genitali. Andrea abbasso lo sguardo e venne colpito al volto da un ceffone. Sei un frocio di merda gli dissero i tre. A quel punto mi feci largo fra la folla ponendomi di fronte ai tre ragazzini.

“Che cazzo state facendo stronzetti ?!!” dissi guardandoli con cattiveria “Tre contro uno, ma che bravi, se vi ribecco un altra volta a molestare Andrea vi do tanti di qui calci in culo che non potrete sedervi per una settimana” Ne spintonai uno e afferrai gli altri due trascinandoli verso la porta.

“Avete capito merdacce ?!!” gli urlai in faccia

“Si. . Si. . ” risposero spaventati.

Quando le porte dell’autobus si aprirono gli intimai di scendere se non volevano che ci pensassi io e tutti e tre corsero giù…

Guardai Andrea, era impietrito e tremava. Gli chiesi come stava. Mi guardò di sfuggita per un attimo fugace e mi fece segno di si che stava bene…

Quando scendemmo dall’autobus lo invitai a sedersi su una panchina. Guardandolo notai che le fettuccine degli slip che indossava sbucavano dai lati degli short. Molto probabilmente indossava un tanga…

“Capita spesso che ti prendano in giro ?” chiesi

“Si” rispose con gli occhi umidi e si mise a piangere sottovoce.

Lo abbracciai e quando lo sentii avvinghiarsi a me ebbi un sussulto, fù come una scossa elettrica che si scaricava nei genitali facendomi irrigidire il pene.

Cercai di calmare Andrea e di non dar peso all’effetto del suo abbraccio.

“Devi farti rispettare cazzo, non puoi rimanere li impietrito” dissi “ sei troppo sensibile te la prendi a male ma sono solo cazzate. Se ti prendono in giro fai altrettanto, quei ragazzini sono uno più sfigato dell’altro”..

A queste parole lo vidi leggermente sorridere…

“Sono solo invidiosi, ma su una cosa quei poveri idioti hanno ragione” dissi sorridendo “sei così carino che sembri davvero una ragazzina, sono gelosi di te e quindi cercano di screditarti. Devi cercare di essere più estroverso e di non prenderti troppo sul serio altrimenti ti renderanno la vita impossibile”..

“non è facile” disse Andrea con una strana espressione sul volto “io sono debole e non voglio fare a pugni, ho bisogno di qualcuno che mi protegga” pronunciò queste parole con un tono e una cadenza molto femminili. Mi guardava con occhi lucidi e la bella bocca dalle labbra carnose semiaperta…

“Si lo so non è facile” risposi, “ma sono sicuro che puoi farcela. e poi comunque puoi contare su di me. Se continuano a molestarti dimmelo e ci vado a dire due parole io ” dissi strizzandogli l’occhio…

Lui sorrise e mi abbracciò “Grazie” mi sussurrò all’orecchio

Mi guardava fisso con i suoi grandi occhi verdi e sembrava pendere dalle mie labbra. Se fossi stato più attento avrei colto in quello sguardo la sfumatura dell’innamoramento ma in quel momento non ci feci caso…

“Davvero pensi che sia carino ?” chiese con un sorriso raggiante.

“Certo, sei molto carino” risposi “fin troppo, probabilmente se ti facessi crescere i capelli non si riuscirebbe a capire se sei un ragazzo o una ragazza”. Lui mi guardò come se gli avessi fatto il complimento più bello del mondo. “Forse è per questo che mi picchiano quei ragazzi” disse a voce bassa…

“Ti hanno fatto del male ?” chiesi

Lui parve arrossire di nuovo e mi fece segno di si.

“cosa ti hanno fatto?”..

“mi vergogno” disse..

“coraggio dimmi”

Andrea si appoggiò al mio petto con la testa.

Lo sentii respirare a fondo e poi iniziò a parlare.

“Quei tre sull’autobus alla ricreazione mi bloccano spesso nel bagno. Oggi mi hanno dato degli schiaffi. Quello grosso mi ha girato le braccia dietro la schiena e mi ha fatto piegare in avanti e poi da dietro si muoveva contro di me e faceva finta di… ”

“si ho capito” dissi

“Mentre ero piegato e gli pregavo di lasciarmi stare un altro mi tirava i capelli schiacciandomi il viso contro i suoi pantaloni” indicò l’area del pube…

“Capita spesso che ti facciano queste cose ?

“All’inizio dell’anno no ma ultimamente nonostante cerchi sempre di stargli lontano continuano a starmi addosso”..

Guardai Andrea fisso, era visibilmente imbarazzato ma il suo tono di voce aveva tradito una certa eccitazione mentre mi raccontava quegli episodi. Forse non gli dispiaceva così tanto ricevere quel tipo di attenzioni pensai…

“Forse essere un po’ più virile ti aiuterebbe nel rapporto con i compagni di classe” affermai allo scopo di vedere l’effetto delle mie parole…

Andrea abbassò lo sguardo e vidi i suoi occhi inumidirsi di nuovo.

Capii di aver toccato un tasto dolente. Vidi che stava per alzarsi e lo fermai afferrandolo per un polso…

“Io non sono qui per giudicare” dissi “ognuno ha diritto ad essere ciò che vuole, il mio era solo un consiglio spassionato”.

Andrea mi guardò e io lo accarezzai sulla testa “Hai tutto il diritto di vestirti da femminuccia se lo desideri ma devi renderti conto che così facendo sarai sempre oggetto di attenzioni più o meno desiderate”

“Io non voglio cambiare e poi mi hai detto che sono carino. . giusto?”

“Si, è vero sei molto carino” dissi sorridendo “Però se non vuoi cambiare non puoi neanche prendertela se ti danno della femminuccia, ti pare ?

Mi guardò…

“Ok piccola” dissi “vorrà dire cha farò la tua guardia del corpo ok ?”

Andrea sorrise apertamente “Me lo prometti Antonio?, mi proteggerai ?” chiese “saranno anche degli sfigati ma quegli stronzi sanno essere molto crudeli” disse abbracciandomi…

“Si sarò la tua guardia del corpo”

Mi strinse e mi diede un bacino sulla guancia poi si girò velocemente e corse verso casa…

- Andrea..

Giunsi a casa eccitato con il cuore che mi rombava nelle orecchie. Mangiai velocemente qualcosa e poi approfittando del fatto che mia madre non sarebbe rientrata prima delle cinque mi spogliai completamente e con la sicurezza di chi ha fatto molte volte quelle azioni aprìi il cassetto della biancheria di mia madre e scelsi con cura i capi che desideravo. Indossai dei tanga bianchi con reggiseno dello stesso colore, una camicia da notte molto sexy color perla, dei collant autoreggenti bianchi e le scarpe con il tacco più alto che riuscii a trovare nella scarpiera.

Mi rimirai nello specchio montato sulle ante del grande armadio accarezzandomi le gambe snelle e camminai avanti e indietro sculettando.

Non mi sentiva nessuno e quindi esprimevo a voce alta la mia eccitazione sospirando e gemendo dei miei stessi tocchi

“Antonio, amore mio, voglio essere la tua ragazza, ti prego baciami, stringimi amore, sono tua fammi quello che vuoi”

Mi coricai sul letto e abbracciai il cuscino, “Sono la tua piccola. Ti amo… ti amo. . ti amo… ti amo. . ti amo… ” ripetei baciando convulsamente il cuscino.

“Ti prego Antonio fai l’amore con me, ti prego, voglio essere tua… la tua ragazza… ”..

gemevo e ansimavo eccitatissimo, poi mi alzai aprii un cassetto all’interno dell’armadio e frugai sul fondo finché non trovai un piccolo vibratore. Era di mia madre ma lo avevo scoperto e lo utilizzavo certamente più spesso di lei.

“Si amore te lo succhio. . mmmmmm sslllappp… ” dissi leccando con passione il dildo.

“mmmppphh mmmppph… come e bello sentirlo in bocca, ti piace amore ?… ti piace come ciuccia la tua femminuccia ?”..

Continuai a succhiare a lungo poi mi alzai e vidi riflesso nello specchio il mio viso rosso di lussuria. Andai in bagno presi un tubetto di crema e un bicchiere e tornai sul lettone…

Mi misi un po di crema sul buchino e iniziai a spingerci dentro il vibratore. “Oh Siiiiii amore, sono tua, inculami ti prego, . siii siiiiiiii”

Infilai il dildo più profondamente che potei e poi lo accesi. OH Siiii, sei il mio uomo SCOPAMI… INCULAMI AMORE INCULAMIIII !!

C’era per me qualcosa di incredibilmente eccitante nel ripetere a voce alta la parola inculami, era come se nel farlo mi aprissi totalmente al desiderio di essere posseduta e questo aumentava moltissimo lamia eccitazione…

Nello specchio vedevo la mia bocca aperta, gli occhi sbarrati, la lingua fuori. Con una mano spingevo avanti e indietro il vibratore mentre con l’altra masturbavo il mio piccolo uccellino duro.

Quando sentii che stava per giungere l’orgasmo mi sedetti in modo che il vibratore rimanesse profondamente dentro di me e gemendo eiaculai dentro al bicchiere, quindi, in ginocchio sulla moquette davanti allo specchio, mi colai sul viso lo sperma e guardandomi estasiato, con il vibratore che ancora ronzava dentro, lo raccolsi con le dita e lo inghiottì fino all’ultima goccia.

“Che buono amore, è buonissimooo, ti amo… ”..

Che bella giornata, ero al settimo cielo, continuavo a pensare ad Antonio e a come conquistarlo.

Desideravo ardentemente diventare la sua femmina, volevo sentirmi sua, farmi coccolare ma più di tutto voleva servirlo, essere ai suoi ordini pronto a soddisfare ogni sua voglia.

Eccitato dal pensiero che mi aveva promesso di essere la mia guardia del corpo e dai complimenti che mi aveva fatto quel giorno mi masturbai tre volte.

Mi immaginavo inginocchiato fra le muscolose gambe intento a succhiargli il cazzo. Chissà quanto era grosso e che buon sapore doveva avere…

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