*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

sabato 25 aprile 2009

LE CANDELE DI SAFFO - NEOHORI -METAxADES

Il pensiero mi era passato subito per la mente, ben prima che giungesse il momento di uscire di casa: sapevo con assoluta certezza che non avrei dovuto seguirla in quel locale per sole donne, situato in un quartiere un pò malfamato e vicino al centro di Atene.Quando mi aveva fatto la sua proposta, durante la pausa pranzo, davanti ad un panino e ad un caffè, Xeni era stata molto convincente, ed il suo eterno e affascinante sorriso, così diabolicamente candido e al tempo stesso terribilmente ambiguo, prometteva tutto ed il contrario di tutto: una serata diversa, così mi aveva detto lei, per fare una nuova esperienza e passare una notte meno noiosa di tante altre.Forse era solo quello che lei voleva.O, probabilmente, era molto di più quello che Xeni si aspettava che accadesse: fatto sta che io mi ero lasciata attirare in quella sua rete, solleticata dal gusto eccitante del proibito, e una volta entrata in quel locale ero rimasta coinvolta all’istante dall’atmosfera così carica di erotismo e sensualità.
Un bar, un pub, una discoteca.Uno di quei locali che sono tutto e sono niente, e che in Grecia si trovano molto di rado, quasi nascosti e per nulla pubblicizzati, dove tutti sanno quello che accade, ma, per finto moralismo e ipocrisia, fanno finta di non saperlo: e, malgrado fossi mentalmente preparata, non mi aspettavo proprio di ritrovarmi d’un tratto di fronte a certe immagini.Nulla di trascendentale, almeno nella sala principale, ma le due donne sulla trentina che si abbracciano e si baciano in quell’angolo più buio, le lingue intrecciate a comunicarsi una passione bruciante, mi rimescolano l’anima ed il corpo, gettandomi in uno stato di languida agitazione, e il brivido che avverto scendere rapido lungo la mia pelle, d’improvviso calda e sensibile, mi si va ad annidare proprio tra le cosce.
Xeni mi ha preso per mano, consapevole della mia sempre più eccitata perplessità, e mi trascina nei passaggi interni ancora più oscuri, oltre porte rivestite di stoffa rossa, tra salottini appartati, appena velati da spesse tende multicolori: ed io cerco d’intuire cosa stia effettivamente accadendo dietro quelle impalpabili barriere, dove voci rarefatte e risate argentine si fondono con il tintinnio dei bicchieri, quasi a voler nascondere e attutire i frequenti gemiti di passione ed i continui sospiri di piacere.
Vaghiamo per alcuni minuti e finalmente, scostando una tenda, entriamo in uno di quei salottini: tre candele, racchiuse in una piccola lanterna appoggiata su un tavolino, diffondono una luce discreta, tenue ma calda, e che riflette le spirali di fumo delle sigarette.Due ragazze, abbracciate e quasi sdraiate su un basso divanetto, per un attimo ci osservano incuriosite.Forse abbiamo disturbato le loro effusioni, ed io sarei pronta a scusarmi e a lasciarle alla loro intimità: ma Xeni, che conosce bene quel posto, non si fa alcuno scrupolo, e mi trascina verso un secondo divanetto, vicino a quello delle due ragazze, miracolosamente ancora vuoto considerata la quantità di donne che affolla il locale.Seduta, guardo imbarazzata le due ragazze.Ma loro si sono già dimenticate di noi e della nostra presenza: ora si baciano teneramente, e la mano di una si è subito infilata sotto la camicetta dell’altra.
Il corpo di Xeni è vicinissimo al mio, troppo vicino, ed il sensuale calore della sua straordinaria fisicità mi eccita e mi stordisce.Molte volte abbiamo parlato delle nostre preferenze sessuali, confidandoci i nostri desideri saffici.Molte volte abbiamo fantasticato sulla forte attrazione che proviamo per le donne, ed in particolare per quella nostra collega del piano inferiore, di quanto entrambe ci sentiamo affascinate da quello statuario e perfetto corpo femminile.Tra noi due, fra Xeni e me, però, ancora nulla è accaduto.Ma in quel salottino, soffuso di quella luce tremolante e discreta, so per certo essere inevitabile questo nostro primo contatto, mai così desiderato come in questi istantiE le mie mutandine, già abbondantemente umide, ne sono la testimonianza più viva.
Sento gli occhi di Xeni fissi su di me.Mi volto anch’io a guardarla.E’ sufficiente quel rapido sguardo.L’eccitazione rende i nostri respiri affannosi, ci divora le viscere, ed il fuoco del desiderio divampa, ravvivato dal luogo in cui ci troviamo, stimolato da quella magica atmosfera così torbida e ambigua, sollecitato dalla presenza delle altre due ragazze, ormai perse nel delirio del loro sogno erotico: le camicette si sono aperte ed i seni si mostrano in tutto il loro splendore, accarezzati e blanditi da mani eleganti e curate, da dita snelle ed esperte, da smalti scuri e seducenti.
Le labbra di Xeni ora si avvicinano alle mie, le sfiorano in un bacio che è un soffio, dolce come il miele.Pochi istanti e quel timido soffio diventa vorticosa tempesta.Le nostre lingue s’incontrano, accarezzano i denti, si aggrovigliano e s’intrecciano nella frenesia di un desiderio ormai straripante.Ed io mi abbandono a quel bacio, mentre la mano di Xeni si posa sulla mia coscia, facendo risalire lentamente la corta gonna che indosso.Non ho più difese, travolta dalla lussuria di quei folli istanti.Ho solo voglia di godere e di sfogare tutta l’insostenibile tensione erotica che divora il mio corpo.
La bocca di Xeni mi lascia, strappandomi quasi un ansito di delusione, ed io allora riapro gli occhi.Accanto alla mia amica si è andata a sedere una delle due ragazze: si è tolta la camicetta e offre i seni ed i capezzoli eretti alle cure delle labbra e della lingua di Xeni.A quella vista provo quasi una fitta di gelosia.Ma è solo un istante.Perché davanti a me, in ginocchio, l’altra ragazza mi sorride invitante, lo sguardo velato dall’eccitazione: è praticamente nuda, solo il perizoma resiste malizioso al suo posto, ad evidenziare le sue provocanti forme.Mi accorgo di desiderare, con tutta me stessa, proprio quello che sta per accadere.Voglio la sue mani su di me, le sue dita dentro il mio corpo, la sua lingua sul clitoride.E questo sarà il mio paradiso.
Mi sfilo rapidamente le mutandine e mi accorgo che, se prima ero solo umida, ora sono letteralmente allagata dagli umori della mia eccitazione.Allargo le cosce al limite massimo e protendo la fica dischiusa verso la mia nuova amante, così bionda, bella e terribilmente sexy.Le sue labbra si appoggiano delicate al clitoride, mentre le mani, dalle lunghe unghie laccate di rosso scuro, mi accarezzano l’interno delle cosce, bagnandosi al contatto di quel dolce lago di piacere.Sospiro impazzita al tocco di quella bocca fatata, rabbrividendo ed attirandola sempre più su di me.
Vedo la sua lingua che mi scorre sulle grandi labbra, mi solletica il clitoride sporgente, mi accarezza e mi tortura implacabile.Due dita s’infilano in me, penetrandomi a fondo e gettandomi in un vortice erotico fino ad allora sconosciuto.Con la coda dell’occhio osservo Xeni leccare abilmente le tette all’altra ragazza, massaggiarle la fica e farla sciogliere in un orgasmo dirompente.E anche il mio orgasmo sale impetuoso, onda irrefrenabile e travolgente, e vengo, sciogliendomi in quella bocca che mi lecca e su quella mano che mi masturba…
Quando usciamo dal salottino ho le gambe che ancora mi tremano, ed una delle candele si è ormai spenta, la cera completamente disciolta.La ragazza con la quale ho appena fatto l’amore mi accarezza una guancia, mi sorride, mi sfiora le labbra con un ultimo bacio e poi scompare nella penombra del locale.


NEOHORI

Dalla spiaggia affollata, le voci dei bagnanti giungono appena attenuate all’interno della piccolissima cabina di legno.Fa caldo.Molto caldo.Il sole e l’estate hanno reso quasi irrespirabile l’aria di questo stretto spazio.E la luce, che entra dalle fessure tra le sconnesse assi di legno, è appena sufficiente a trasformare il buio in una tenue penombra.Non abbiamo molto tempo a nostra disposizione.Entrare in una cabina per cambiarsi il costume non dovrebbe richiedere che pochi minuti: e l’attardarsi eccessivamente potrebbe tradire le nostre reali intenzioni.
Abbiamo fatto il bagno fino a pochi minuti fa, insieme al resto della nostra compagnia di amici.Un’allegra gita domenicale, qui, sulla spiaggia di Neohori.Abbiamo riso e scherzato con gli altri, e tu hai dovuto respingere, anche se cortesemente, le continue avance di quel nuovo ragazzo, che ti si è incollato addosso dal primo momento che ti ha vista.Accade sempre che qualche ammiratore ti faccia il filo.D’altronde, come dar loro torto ?Sei talmente bella e affascinante che è inevitabile tu sia corteggiata di continuo.Gelosa ? Io ?No, assolutamente.Anzi.Sapere che tu sia così desiderata mi fa felice.Mi fa sentire unica e indispensabile per te.Perché so con certezza che tu desideri solo me.E nessun’altro.E nessun’altra.Ci amiamo.In modo totale ed assoluto.Un amore fra donne.Speciale, totale e meraviglioso.
Siamo lesbiche ?Non credo.Direi bisex, visti i nostri trascorsi di importanti relazioni con i maschietti.No.Non credo proprio che noi siamo lesbiche.Che poi, a pensarci bene, non farebbe alcuna differenza.Quello che è certo è che nessun corpo, maschile o femminile che sia, sa regalarmi emozioni e sensazioni come sa fare il tuo.Ed ogni volta che ti stringo tra le braccia è sempre come fosse la prima.Anche ora, in questa stretta e torrida cabina, la sola vista del tuo corpo nudo e della tua pelle abbronzata mi tolgono letteralmente il fiato.E desidero soltanto stringerti tra le mie braccia.
Appena entrate, e chiusa la porta con il chiavistello, ci siamo subito baciate.Le nostre labbra, ancora salate per l’acqua del mare, si sono finalmente unite.Le bocche si sono socchiuse ed i nostri respiri eccitati si sono mischiati.Poi è iniziata la danza, frenetica e sensuale, delle nostre lingue.
Sei bellissima.Bionda e sinuosa, occhi verdi e profondi, seno abbondante, gambe lunghe e perfette.Sei semplicemente stupenda.Ed anche io so di piacerti da morire, con i miei lunghi capelli corvini, i neri e misteriosi occhi, le labbra piene e sensuali, e la mia pelle, dall’abbronzatura dorata e perfetta.Me lo hai detto tante volte che ti faccio impazzire, ed altrettante volte io ti ho dimostrato come tu faccia impazzire me.Ci amiamo.Così intensamente da sentirmi le lacrime di gioia bruciarmi gli occhi.E solo questo conta.
Abbiamo poco, pochissimo tempo per noi due.La scusa di volerci cambiare i costumi bagnati non reggerà a lungo.Gli altri si potrebbero insospettire, o, magari, trovare l’ultima conferma a quello che forse già sospettano.
Le nostre bocche si separano solamente per i pochi secondi necessari a sfilarci i costumi.Nude, completamente nude, torniamo ad abbracciarci, baciandoci con rinnovata intensità.E finalmente le mie mani sono libere di scorrere sul tuo corpo seducente.Ti stringo i seni, li trattengo tra le mie dita, mentre i tuoi capezzoli si inturgidiscono frementi; e poi ti accarezzo la schiena e le natiche, fino a che la tua pelle, stranamente e inizialmente fresca in questa afosa cabina, non diventa ardente per il desiderio.
E le tue mani.Splendide, dalle dita sottili, con le unghie smaltate di rosso scuro, mi strappano brividi di piacere, mentre, avide della mia pelle, mi esplorano per l’ennesima volta.
Scendo con le labbra lungo il tuo collo, strappandoti un palpito di beatitudine.E quando i miei denti ti mordono delicatamente un capezzolo, ti sento sospirare: vorresti gridare tutta la tua voglia, il tuo desiderio, il tuo piacere, ma le pareti della cabina sono troppo sottili per non costringerci a controllare le nostre reazioni in questi attimi d’intimità rubata alla vita.
Passo con la bocca da un seno all’altro, mentre le tue mani affondano tra i miei capelli, quasi a guidarmi verso le zone del tuo corpo più sensibili alla mia lingua.Come se io non le conoscessi quelle parti del tuo corpo che, se anche solo sfiorate, ti trasportano in paradiso.
Il tempo a nostra disposizione è quasi finito.Dobbiamo rimetterci i costumi asciutti ed uscire da questa cabina, come se nulla fosse, come se il desiderio fosse stato placato, quando, invece, è ora alle stelle.
Mi inginocchio di fronte a te, mentre le tue gambe si aprono, invitandomi a regalarti un rapido orgasmo.La mia lingua scende dall’ombelico al clitoride, così in rilievo da sembrare un piccolo pene, un cazzo in miniatura, così meravigliosamente fremente e appassionato.E la mia lingua danza veloce, decisa a regalarti quest’attimo di felicità.L’orgasmo ti squassa improvviso e incontenibile, le gambe ti tremano, e lo sforzo che fai, mordendoti le labbra, per non urlare al mondo il tuo piacere, è immane.
Affannata e con il tuo profumo in bocca, mi rialzo.E’ tardi, lo so, non abbiamo più tempo, ma ti prego. fai venire anche me.Non posso aspettare questa sera, quando, finalmente sole, a casa mia, ci faremo la doccia insieme, ci insaponeremo ogni angolo dei nostri corpi in una fantastica esplosione di sensi.E poi, nude e ancora bagnate, ci sdraieremo sul letto per un’incredibile notte d’amore.
Fra noi non servono più le parole.Basta uno sguardo per intenderci.E tu hai capito la mia urgenza e, anche se per pochi secondi, vuoi placare la mia sete di te.
Mi baci teneramente.E la tua mano s’infila tra le mie cosce, le tue dita mi allargano esperte le grandi labbra.Sussulto al contatto della tua mano.Poi, con due dita, mi penetri dolcemente, scivoli in me in questo mare di umori che sembra un fiume in piena.Godo subito, così magnificamente che le mie grida soffocate entrano in te, nelle tue labbra incollate alle mie.
Ora le gambe tremano anche a me.E, mentre indossiamo i costumi asciutti, mi dici, in un sussurro, che la notte arriverà presto, e che i nostri giochi d’amore ci accompagneranno fino all’alba.
Ci sorridiamo e ci sfioriamo le labbra in un ultimo e veloce bacio.Una promessa, un pegno per la notte che verrà.In cui io sarò tua.E tu, mia.Come è stato ieri e come sarà domani.Perché ci amiamo.Ed è solamente questo che conta.
Metaxades
L’idea è stata tua.Sei tu che hai preso l’iniziativa.Non che il pensiero non mi fosse mai passato per la testa.Anzi.Più di una volta mi sono ritrovato a fantasticare su Veronika, sulla tua migliore amica sin dai tempi della scuola, con la quale da sempre ti confidi.Sì.A questo punto te lo posso anche dire.Ho sempre sognato di vedere Veronika nuda, il suo erotico corpo, la sua serica pelle.Certo.E’ vero.Al mare, nel suo ridottissimo bikini, era come se lo fosse.Il seno, prorompente, a stento trattenuto da quella sottilissima striscia di stoffa del suo costume.E le natiche, perfette e formose, separate da quell’erotico filo sottile del tanga.Era praticamente nuda, è vero.Immaginare cosa si celasse sotto quel quasi inesistente bikini era un supplizio, un tormento costante di tutte quelle giornate che abbiamo passato in spiaggia con lei.E adesso non dire che non te ne eri accorta, che non avevi notato come i miei occhi si mangiassero la tua amica.Non ci credo. Nel modo più assoluto.Lo sapevi perfettamente che Veronika mi piaceva da impazzire, e la cosa, anziché infastidirti, ti divertiva e ti eccitava.Negalo pure, se vuoi.Ma sai per certo che quello che dico è la verità.E, in ogni modo, ti ricordo che l’idea è stata solo tua.E ti dirò anche di più.Con la mente, con la mia fantasia, ho scopato Veronika tante volte.In molte occasioni ho sognato di carezzare la sua pelle e di sentire sotto le mie mani quel suo corpo sinuoso.Ho immaginato di baciarla, di unire le mie labbra alle sue, di sentire la sua lingua nella mia bocca.Nella mia immaginazione mi vedevo sul suo corpo, percorrerle con la lingua i seni, stringerle i capezzoli tra i denti, fino a farla urlare, sospesa tra il dolore ed il piacere.Ora fai finta di essere sorpresa dalle mie parole, e potresti arrivare a giurare di non aver mai sospettato nulla di tutto ciò.Ma sai che io non ti credo.Perché, se quello che dici fosse vero, ora non saremmo qui.L’idea è stata tua.Una tappa intermedia, una sorta di punto di ristoro prima del traguardo finale.Un tassello da aggiungere con cura al puzzle della tua, o, per meglio dire, della nostra libidine.Un passaggio necessario prima dell’apoteosi conclusiva dei nostri sensi.Hai un modo tutto tuo di eccitarti.Ma che a me piace.Da impazzire.Ed è per questo che trovo la tua idea semplicemente straordinaria.Sono seduto da troppo tempo in questa poltrona.Accanto al nostro grande letto matrimoniale.Nudo.Completamente.Con una mano mi accarezzo le palle, e con l’altra mi scappello lentamente il cazzo in piena erezione.Sono ad un passo dall’orgasmo, e solo la mia strenua forza di volontà mi consente di resistere.E non è facile, credimi.Non è facile far finta di non vedervi.Mi è impossibile, anche se lo volessi.Ed io, ovviamente, non lo voglio.Ti è sempre piaciuto immensamente torturare i miei sensi, farmi sprofondare in un mondo di lussuria del quale solo tu hai la chiave di accesso.Come quella volta che mi hai fatto un pompino nel bagno maschile di quel ristorante ad Atene, con la porta che nemmeno si poteva chiudere a chiave.Me lo hai leccato e succhiato per lunghi minuti, eccitata sicuramente più dalla situazione che non dal mio cazzo che tenevi tra le labbra.E quando sono venuto, lo sperma che ti riempiva la bocca, ho letto nei tuoi occhi il rimpianto perchè tutto era già finito.Ho sempre pensato che, se un uomo fosse entrato nel bagno mentre me lo tenevi stretto tra le labbra e lo percorrevi con la lingua, tu non avresti fatto una piega.Anzi.Ti saresti ancora più eccitata e, se lui ci fosse stato, avresti preso in bocca anche il suo.Tengo la mano ferma.L’eiaculazione è così vicina che la sento risalire ad ondate, un fiotto di desiderio che vuole esplodere e placare il mio corpo e la mia mente sconvolta.Ma voi due non avete ancora finito, ed io non voglio perdermi nulla di quello che mi state regalando.Continuo a tenere gli occhi fissi su te e su Veronika, sui vostri corpi allacciati, così sensuali e lascivi.Siete splendidamente nude, sul letto, una fotografia che è un inno alla vostra straordinaria bellezza.Ti ho visto leccare le tette alla tua amica, sfiorarle i capezzoli turgidi in punta di lingua, risalire lungo il suo collo ed unire la tua bocca alla sua.Veronika, invece, dal tuo seno è scesa lungo il ventre, con le mani ti ha allargato la fica grondante, e con la lingua ti ha massaggiato il clitoride, e le tue grida di piacere mi hanno fatto capire quanto lei sia brava ed esperta.L’idea è stata tua.Ricordalo sempre.Sei tu che hai deciso di portarti a letto la tua amica, di coinvolgerla in questo nostro mondo di passione, di intrigarla in questo folle gioco erotico, e di offrirla, per ora solo ai miei occhi, in tutto il suo splendore.Mi hai imposto, però, una dura regola da rispettare, un divieto che incendia ancor di più i miei sensi impazziti.Hai voluto che io mi limitassi a guardarvi mentre fate l’amore, e l’unica concessione che mi hai fatto è stata quella che io mi potessi masturbare..Veronika, oggi, così hai deciso, deve essere solo per te.Ma l’ho capito, sai ?Proprio stupido non sono.Travolto dalla tua libidine, prigioniero, schiavo dei tuoi desideri, sì, questo lo sono.Ma lento a capire, questo proprio no.Ho intuito da subito che oggi per noi è un inizio.Un primo passo verso la meta finale.Perché tu vuoi godere vedendo me e lei insieme, su questo stesso letto.Vuoi vedermi scopare Veronika, la tua migliore amica.E in poltrona, su questa stessa poltrona, quando sarà il giorno, ti accomoderai tu: e sarai tu a goderti lo spettacolo.E il vibratore che ora accarezzi, e che usiamo così spesso nelle nostre notti di passione, anche quel giorno sarà guidato dalla tua mano, ma infilato fino in fondo nella tua fica fremente, mentre i tuoi occhi saranno fissi su di noi, sul mio cazzo che penetrerà Veronika, sulle sue mani che me lo accarezzeranno e sulla sua bocca che me lo imprigionerà.Stai passando la tua diabolica lingua tra le natiche di Veronika, bagnandole l’ano e preparandolo ad accogliere lo strumento che stringi in mano, quasi masturbandolo nel tuo delirio erotico.Anche io ho raggiunto il punto di non ritorno.La mano scivola lungo il cazzo, ritraendo la pelle fino in fondo.Una, due, tre volte.E mentre tu infili il vibratore argenteo nel culo di Veronika, strappandole urla di folle passione, il mio sperma esplode come un fuoco d’artificio, bagnandomi la pancia e colando tra le dita della mano stretta attorno al cazzo.L’idea è stata tua.Ricordalo sempre.Aspetterò il giorno in cui mi regalerai la tua amica.Con te ho imparato da tempo ad avere pazienza.Anche perché, alla fine, non sono mai rimasto deluso dalle tue idee.






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