*****ROXY E' TORNATA!

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Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

lunedì 20 aprile 2009

LE VERITA' NASCOSTE




Quale occasione migliore se non quella di rincontrarsi dopo vent’anni dal conseguimento del diploma?
La quinta I del 1985 del Tecnico Commerciale V.Veneto, composta, ormai, da maturi ma affascinanti 40enni, decide di organizzare un rimpatrio in onore dei tempi passati e l’appuntamento è alla Piazza Centrale di Latina.
Riunire 25 persone che non si vedono da tanti anni è un’impresa faticosa, ma grazie al duro lavoro di un paio di “infaticabili” siamo riusciti a fissare la data: il 28 Luglio 2005.
Rincontrarsi è stata un’emozione indescrivibile.
Vedere sugli altri il passare del tempo che sembra non risparmiarti mai, dandoti conferme tangibili ogni volta che ti guardi allo specchio, ci ha rincuorato un po’ tutti, soprattutto a noi donne mature ma ancora splendide che per questa serata ci siamo infilate nei nostri abiti di marca migliori e ci siamo concesse quel maquillage che in genere adottiamo solo per le grandi occasioni. In fondo questa “è una grande occasione”.
L’appuntamento alle 20,30 in “Piazza del Popolo” ci ha catapultato indietro negli anni. Ci sembrava di essere ritornati maschiottelli e signorinelle che per andare al cinema o per recarsi a studiare in Biblioteca Comunale ci si dava appuntamento “Alla Palla”, così chiamavamo Piazza del Popolo e con il cuore in gola, ci auguravamo che all’appuntamento venisse anche quel ragazzo così fico che ci piaceva tanto, o per i maschietti, quella ragazza dalle tette così prorompenti che di notte, nel letto, li facevano svegliare sempre tutti bagnati.
Avevamo proprio tante cose da raccontarci ed ero sicura che le nostre aspettative non sarebbero state deluse.
Per una buona mezz’ora, come se stessimo facendo un gioco fanciullesco ci siamo fatti mille domande e dati mille risposte, una dietro l’altra, presi da una frenetica voglia di sapere.
- “Sei sposata? E tu Marta, da soli due anni. E tu Serena?” – “Sergio quanti figli hai? - Io vi ho fregato a tutti, ne ho tre… e porca miseria tutti e tre maschi.”
- “Che lavoro fai? Ma dai il grafico e con ragioneria cosa centra mai.”
Tutto questo in due ore di chiacchierio assordante.
All’improvviso aleggiò nella sala un silenzio tombale e impetuosa e stridula si sentì solo la voce di Marta che rivolta alla vicina Monica diceva:
- “E’ accaduto tre mesi fa, incredibile, ma dopo continue sofferenze e sopportazioni, ho finalmente tradito mio marito.”
Come se fossimo appena usciti da un’anestesia, ci guardammo silenziosamente in faccia inebetiti, attoniti e soprattutto preoccupati.
All’improvviso Sergio iniziò a ridere a crepapelle e noi tutti, uno dietro l’altro lo seguimmo, con singhiozzi frenetici e lacrimoni che incontrollati scorrevano sui visi di alcuni.
Fu proprio in questo modo che iniziò la nostra travolgente ma stupefacente avventura.
Dopo lo sfogo iniziale, tra una portata e l’altra, abbiamo raccontato tutti, chi in maniera esauriente, chi meno, le nostre storie.
- “Al cinema. E’ accaduto tutto in una sala cinematografica.”
Ormai inebriata dal vino, ed entusiasta del fatto che era riuscita a catturare l’attenzione di tutti, senza più freni inibitori, Marta iniziò a raccontare, quasi godendo, il suo racconto.
- “Avevo litigato con Marco, mio marito e forse presa dalla rabbia o dalla voglia di fare finalmente qualcosa che lo potesse far arrabbiare sul serio, sono andata al cinema da sola.”
- “Avevo passeggiato a piedi per il centro cercando di scaricare i nervi e senza riflettere ho imboccato l’ingresso del cinema senza nemmeno vedere cosa ci fosse in proiezione.”
Il volto rosso dall’eccitazione e le mano intrecciate come se stesse per confidarci una cosa gravissima Marta stava così continuando.
- “Il cinema era illuminato e abbastanza affollato, non ho fatto caso però al numero eccessivo di maschietti in sala rispetto alle donne, ed ho cercato il posto migliore, proprio lì… vicino ad una coppia di trentenni dall’aspetto signorile e mi sono accomodata.”
Gli occhi lucidi dall’emozione ci scrutavano, quasi alla ricerca di un segno di approvazione da parte nostra.
Sergio il più curioso tra noi non vedeva l’ora di ascoltare il seguito della storia che già si presentava stuzzicante.
- “Dai Marta, continua. Meno soste e più descrizioni.” Scoppiammo di nuovo a ridere.
Sergio era rinomato per il suo modo schietto di dire le cose e nel momento in cui un avvenimento lo coinvolgeva particolarmente ci si buttava dentro cercando di carpire il maggior numero di particolari e se poi questi erano piccanti, la cosa lo prendeva ancora di più.
- “Sergio, smettila, ora ti racconto tutto.”
- “E si speriamo che lo faccia prima che diventi vecchio.”
Di nuovo scoppiammo a ridere divertiti, quel battibecco ci stava riportando indietro con gli anni. Sergio aveva sempre avuto un debole per Marta, ma lei, quinta di seno già dal terzo ragioneria non lo guardava nemmeno, mirando, vista la sua formosità e la sua maturità mentale, ai ragazzi del quinto.
Questo Sergio non lo aveva mai accettato e ancora non lo mandava giù.
I continui rifiuti di Marta provocavano interminabili litigi tra i due, proprio come stava accadendo ora.
- “Allora, ritornando a noi… Inizia il film e per poco non mi prende un coccolone.”
Tossì nervosamente.
- “Labbra infuocate vi dice nulla?”
Sempre Sergio…
- “Marta, l’ho visto in videocassetta. Me lo potevi dire, saremmo andati al cinema insieme, chissà che dopo venti anni forse sarei riuscito a farmela dare.”
- “Sergio basta! Sono rimasta per un attimo allibita, ma poi ho pensato, chi se ne frega, non mi conosce nessuno e poi se tanta gente è venuta al cinema per vederlo, alla fine non mi potrà certo danneggiare il visionare un film un po’ osè.”
- “Eh si, un po’ osè.”
- “Sergio finiscila! D’accordo, un po’ porco.”
- “Ecco, hai utilizzato il termine esatto, un po’ porco, eheheh.”
Marta fece una vistosa smorfia con gli occhi, si accarezzò i capelli biondi un tempo, ma ora impeccabilmente tinti, tirò su con il naso e continuò.
- “All’inizio era una storia d’amore come tante, lei stanca della sua vita matrimoniale e alla continua ricerca di emozioni e lui marito infedele da sempre che mal celava le sue conquiste sia con gli amici, sia in casa con la moglie e i figli.”
Si fermò un attimo per sorseggiare un altro po’ di vino rosso, o forse per meditare su questa storia che in fin dei conti era molto simile a quella da lei vissuta nella realtà.
- “Ad un supermercato la donna incontrò un ragazzo più giovane di lei di venti anni e lo invitò a seguirlo a casa, dove, con posizioni mai viste, ve lo assicuro, iniziarono a fare l’amore freneticamente.”
Si sistemò sulla sedia, quasi come se all’improvviso fosse diventata troppo scomoda.
- “A quel punto il mio sguardo è andato alla coppia alla mia destra e mi sono sentita in imbarazzo. Stavano amoreggiando dolcemente, come… avete presente a sedici anni quando con il primo ragazzo al cinema ci si bacia con timore. Bhè così. Mentre stavo con la mente ancora assorta nei momenti belli del passato, ho avvertito una sensazione di calore sulla coscia. Per un momento non sono riuscita a focalizzare quello che stava accadendo. Poi all’improvviso, dopo un attimo di gelo con un turbinio di pensieri e paure che navigavano all’impazzata nella mia mente, molto lucidamente sono ritornata nella realtà. L’uomo di fianco a me aveva distolto l’interesse dalla sua donna e mi stava accarezzando dolcemente l’interno della coscia destra. Pazzescamente, la cosa non mi stava affatto disturbando. Sentivo nitidamente la sua mano ben delineata che si spostava lentamente fino al ginocchio per poi tornare sù altrettanto lentamente. Devo dire però che tutto ciò stava accadendo con paradossale educazione da parte sua. Sentivo il suo sguardo scrutare il mio viso ed il calore del suo corpo sempre più intenso. Probabilmente si era avvicinato di più a me. Non avevo il coraggio di voltarmi a guardare e l’ho lasciato continuare indisturbato.”
Si interruppe un attimo vistosamente a disagio.
- “La ragazza affianco a lui, all’improvviso si è alzata ed io terrorizzata mi sono irrigidita, temendo in qualche reazione catastrofica. Non so, pensavo ad un attacco di gelosia da parte sua e mi stavo preparando a ricevere una bella serie di sonori ceffoni con tirata di capelli finale, proprio come accade in una vera rissa tra donne.”
Marta stava riuscendo a tenere accesa la nostra attenzione. Alcuni di noi trattenevano addirittura il respiro nel timore di perdere una sola parola del racconto.
- “Inaspettatamente, invece, mi passa davanti con aria tranquilla e si siede alla mia sinistra. In quel momento ho avuto un po’ paura. Mi sono sforzata di seguire il film… ora con un pochino di disagio in quanto le scene si erano fatte un po’ più spinte, con la vocina della mia coscienza che mi suggeriva di alzarmi immediatamente e di uscire da quella sala cinematografica e da quella situazione incresciosa. Mentre il mio cervello stava dando, molto lentamente, gli ordini al mio corpo, la mano dell’uomo si è riposata sulla mia gamba. Ora mi sentivo infastidita sul serio. Lui che mi accarezzava e la sua donna seduta dall’altro lato vicino a me.”
Sospira lentamente.
- “Mi sembra ancora di rivivere quel momento. Indossavo un jeans consunto ed una felpa color arancio che non si poteva neanche vedere da quanto era fosforescente. Arrabbiata come ero, per uscire di casa avevo indossato le prime cose che mi erano passate per le mani. Sentivo la mano dell’uomo che sempre più insistentemente mi accarezzava, spostandosi a momenti nell’interno coscia sino ad accarezzarmi, tremante l’inguine. Ero eccitata come non mai. Non so, forse il posto, forse il film o ancora la situazione mai vissuta, ma ero talmente presa che mi sono accorta solo in un secondo momento che dall’altra parte la ragazza mi stava accarezzando i capelli e baciando lentamente il collo. Mi sono irrigidita di nuovo. Non ho mai avuto pregiudizi in merito, ma pensavo che se avessi voluto avere un rapporto sessuale con una donna, per lo meno avrei scelto io il momento e soprattutto la persona con cui farlo.”
- “Ecco, guarda, con me non ha mai pensato di fare l’amore e con una donna invece si… che umiliazione!”
Sergio per sdrammatizzare un po’ voleva far sorridere Marta e tutto sommato era riuscito nel suo intento, Marta infatti, dopo aver fatto una pausa imbarazzante ha ripreso a raccontare.
- “Ho lasciato che continuassero senza protestare. Mi sono resa conto, inorridita, di avere voglia delle loro carezze e dei loro baci. Mentre le mani di lui mi sbottonavano abilmente i jeans, sentivo le labbra calde di lei che mi lambivano il collo ed il volto alla ricerca della mia bocca. A lei ho mostrato un po’ di resistenza, ma quando sentii le mani dell’uomo che ormai senza più timore, abbassavano indecentemente gli slip, ho sentito un forte desiderio di essere baciata e mi sono voltata verso di lei. Non avevo mai baciato una donna prima d’allora, ma il profumo di arancia che emanava la sua pelle, e la lingua esperta che esplorava la mia bocca, come se la conoscesse da sempre, mi piaceva da morire. Più lei mi baciava e più io mi eccitavo, e più mi eccitavo e più desideravo che le mani dell’uomo non si fermassero. Nel momento in cui lui mi penetrò con le dita, ero bagnata fradicia e non provavo altro che piacere, così come era piacevole sentire il calore delle mani affusolate della donna che mi accarezzavano il seno e giocherellavano con i miei capezzoli. Sembrava di vivere in un film. Avevo voglia di godere e fremevo senza ritegno sotto le loro mani. Sembrava che il tempo si fosse fermato. Gli spasmi dell’orgasmo, ritmici e sconquassanti, mi hanno raggiunto all’improvviso, lasciandomi senza respiro e ansimante. Non ero però soddisfatta. Allungai la mano verso i pantaloni dell’uomo sentendo il suo pene turgido e pulsante. Abbassai la cerniera e senza pensarci su un attimo lo presi tra le mie dita ed iniziai ad accarezzarlo timorosamente.
La donna nel frattempo, prese la mia mano sinistra e se la mise tra le gambe. Ora sapevo esattamente cosa volevano. Gli abbassai gli slip e senza esitazione iniziai a giocare con il suo clitoride e ad accarezzarle la vulva. Il gioco continuò per un po’ fino a quando i ruoli si invertirono. Mentre lui mi accarezzava il seno godendo del contatto della mia mano sul suo pene, lei si inginocchiò tra le mie gambe iniziando a baciarmi avidamente l’inguine e a giocherellare con la lingua. Mi accorsi di non poter più fermare i miei istinti. Godetti di nuovo nel momento esatto in cui l’uomo mi venne tra le mani.”
Ci accorgemmo di essere rimasti per tutto il tempo ad ascoltare, senza battere ciglio, il racconto di Marta, ed addirittura il cameriere tanto carino si era unito a noi.
- “Ma poi cosa è successo.”
Ora era Serena che, rapita dal racconto voleva che Marta terminasse la storia per poi raccontarci la sua.
- “Ci siamo vestiti in tutta fretta appena in tempo. Dopo un attimo si sono accese le luci e noi tutti accaldati e trafelati siamo usciti alla spicciolata dal cinema senza rivolgerci uno sguardo.”
- “Ma non vi siete detti niente, non so non vi siete neppure scambiati il vostro nome, il vostro numero di telefono.”
- “No. Niente. Siamo usciti sul Corso e senza nemmeno salutarci ci siamo avviati in direzioni diverse.”
La curiosità di Serena ora si stava facendo indiscreta.
- “Ma non li hai più incontrati, non sai nemmeno chi sono?”
- “No Serena, forse è stato meglio così. Non ho avuto altre occasioni, ma questa esperienza è servita a rafforzare il mio rapporto con Marco. Ora quando lui fa lo stronzo, gli ricordo senza mezze parole questo episodio e lui ritorna con i piedi per terra.”
- “Scusa! Ma tu hai raccontato tutto quello che ti è accaduto a tuo marito?”
- “Si al mio rientro ero ancora troppo incavolata e gli ho spiattellato tutto in faccia con estrema naturalezza. Mi aspettavo una reazione dura e definitiva da parte sua, invece è rimasto in silenzio ad ascoltare tutto il mio racconto, proprio come state facendo ora voi. Il giorno successivo è tornato a casa con una dozzina di rose rosse e due biglietti per Creta. Vi assicuro che sono state le vacanze più belle che io possa mai aver trascorso con lui. Da allora è sempre molto attento ai miei cambiamenti di umore ed ai miei problemi. Non esce più con gli amici, se non per degli avvenimenti particolari ed ha ripreso a fare sport con i figli così come faceva in passato. Posso affermare che, non solo quella esperienza mi è piaciuta davvero tanto, ma è stata anche la scintilla che ha salvato il mio matrimonio dalla noia e presumibilmente da una rottura definitiva.”
Senza nemmeno darci il tempo di riprenderci dal racconto appena ascoltato da Marta, Serena inizia a raccontarci la sua storia.
- “No, io non ho raccontato a mio marito della scappatella avuta un anno fa con il mio dentista.”
- “Addirittura con il tuo dentista! Dai Serena racconta.”
- “Vi ricordate i miei denti? Uno schifo vero? Due anni fa mi sono decisa…”
…e così anche Serena senza paura alcuna ha iniziato a raccontarci la sua storia, finchè Sergio:
- “Ma siete diventate proprio delle maiale!”
- “E dai Sergio, proprio te parli che sei riuscito a scoparti la bidella nel bagno della scuola al Ragioneria, ricordi?”
Sergio arrossì ma sorridendo aggiunse.
- “Ricordo si! Ti assicuro che è stata l’esperienza più eccitante che abbia mai provato in vita mia. La Rosa aveva quarant’anni, proprio la nostra età e vi assicuro che tutte le volte che me l’ha data mi ha anche insegnato molte cose che nella vita mi sono state poi di grande aiuto.”
Scoppiammo tutti a ridere, ce li ricordavamo ancora oggi i resoconti trafelati di quei momenti passati nei cessi della scuola con la Rosa che in ginocchio davanti a lui gli faceva di quei lavoretti, o almeno questo era quello che lui voleva far credere ai suoi compagni di classe, che morivano dall’invidia ogni volta che Sergio andava in bagno anche solo per fare la pipì.
Ci accorgemmo divertiti che era stata sufficiente una serata diversa dalle altre, in compagnia di vecchi amici, per farci fare, a tutti, indistintamente delle confessioni che mai avremmo fatto in circostanze diverse…
Le confessioni della quinta I del Vittorio Veneto.

Nadia Turriziani Settembre 29th, 2008

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