*****ROXY E' TORNATA!

La mia foto
Con grande eccitazione Roxy vi comunica che riparte l'aggiornamento costante del suo blog.Dopo una lunga pausa vi invita tutti a seguire i suoi post dedicati al mondo del sesso e più intrigante erotismo.Buona Lettura

Adult Ego

martedì 14 aprile 2009

ANASTASIA -PARTE II

Era perciò l’occasione ideale, forse una delle ultime, per tornare da Anastasia, e questa volta non per farsi massaggiare.Il problema era allontanarsi da Vittoria, e riuscire a batterla sul tempo: perché di certo anche lei voleva trovarsi da sola con Anastasia.Ma, come spesso accade, tutto prese una direzione inaspettata e assolutamente imprevista.
Avevamo appena finito di ballare ed eravamo tornati tutti e quattro al tavolo, accaldati ed assetati, quando Anastasia si materializzò all’improvviso davanti a noi.- Ciao ragazze ! Come state ? Vi divertite ? - ci chiese tutta allegra.Vittoria ed io a salutammo e le presentammo Luca e Paolo.Iniziammo a chiacchierare, ora non ricordo nemmeno esattamente di che cosa.Era ancora più bella di come la ricordavo.Una maglietta corta che le lasciava scoperto l’ombelico, una minigonna ridottissima e sandali argentati e con il tacco alto che le slanciavano le gambe in maniera fantastica.Anastasia era uno splendore.Più la guardavo e più ero sicura di quello che desideravo.Notai che anche Vittoria la osservava, con una strana espressione sul volto, un’espressione che doveva essere molto simile alla mia.- Domani che fate ? Venite a farvi il massaggio ? - fece sorridente Anastasia, guardando prima l’una e poi l’altra.
- Sì, certo - risposi subito io.- Anche io avevo intenzione di farne un secondo - aggiunse subito Vittoria, evidentemente infastidita dalla mia prontezza nel rispondere per prima alla domanda di Anastasia.La donna annuì sorridendo.Poi, dopo un attimo di silenzio, disse: - Domani mattina è tutto pieno, però, e, comunque, io non ci sarò. Devo fare un salto a Kerkira e ritirare un po’ di materiali. Mi sostituirà una collega. Potrei farvi il massaggio solo nel tardo pomeriggio…-- Avrei preferito prima, Anastasia. Sai, la sera tornano Paolo e Luca… - disse Vittoria, ora decisamente a disagio.Anche io pensavo furiosamente su come incontrare Anastasia prima di sera, e senza l’ingombrante presenza di Vittoria.- Sì, capisco. Avete ragione. Facciamo così, allora, e se per voi va bene: dalle quattordici alle sedici il centro estetico è chiuso. Però potreste venire nel mio alloggio. Se venite tutte e due massaggerò prima l’una e poi l’altra. In tre si chiacchiera meglio, no ? -Vittoria ed io ci guardammo.Come un castello di carte, tutti i nostri sogni stavano miseramente crollando, svanendo nella nebbia della delusione: né io, né lei, saremmo state sole l’indomani con Anastasia.Nessuna delle due avrebbe potuto sperare in qualche ora di intimità con lei. Io sarei stata di ostacolo a Vittoria, e lei a me.Invitando entrambe, Anastasia ci aveva riportate con i piedi per terra: per lei eravamo soltanto due clienti, magari anche un qualcosa di più, non proprio amiche, ma quasi.Di certo le eravamo simpatiche, ma da questo a supporre un suo interesse sessuale per un’altra donna ce ne correva: soltanto il nostro fantasticare ci aveva fatto credere che lei potesse essere attratta da una di noi due e ci aveva illuso nel voler credere ad un qualcosa che non esisteva.Per Anastasia si trattava solo di lavoro: altri due massaggi da fare, come tutti quelli che lei giornalmente faceva agli ospiti del villaggio.Mi sentivo svuotata, delusa ed arrabbiata come non mai.E negli occhi di Vittoria leggevo le medesime sensazioni, la stessa amarezza e lo stesso sconforto.- Per me, va bene - le risposi ugualmente, cercando di mascherare al meglio il mio disappunto.Anche Vittoria, e con lo stesso mio stato d’animo, accettò la proposta di Anastasia.Lei si mostrò contenta e disse che ci avrebbe atteso per le quattordici, spiegandoci anche in quale punto del villaggio fosse il suo alloggio.Baciando noi ragazze su una guancia e salutando Paolo e Luca, si allontanò ancheggiando dal nostro tavolo.- Caspita, che schianto - fece Luca, gli occhi fissi su Anastasia che si allontanava.- Già, è veramente super - aggiunse Paolo, anche lui stregato dalla splendida massaggiatrice. Era incredibile.Anastasia attirava le persone come il nettare di un fiore attira le api.
Era quasi l’una di notte quando decidemmo che era giunta l’ora di andare a dormire.Non avevo ancora sonno, ma la musica della discoteca mi aveva annoiata. Forse era colpa del mio stato d’animo, della fine di quel delirio che mi aveva sconvolto i pensieri, fatto sta che l’allegria e la confusione mi erano divenute insopportabili.Avevo voglia di fare l’amore con Luca, di scacciare definitivamente tutte quelle idee folli che avevano catturato la parte più profonda di me: volevo solo tornare alla normalità, e che andasse pure tutto al diavolo.Mentre dalla spiaggia tornavamo verso le nostre camere, nella parte centrale del villaggio, Luca e Paolo iniziarono una discussione sulla giornata di pesca che li attendeva.Non ricordo esattamente l’argomento, ma credo che parlassero di fucili da sub, o di qualche accessorio particolare di cui avrebbero avuto bisogno. Fosse quel che fosse, visto che continuavano a parlare, ci dirigemmo tutti e quattro verso la camera di Vittoria e Paolo.
Una volta entrati, ci sedemmo sul loro letto.Vittoria ed io ci guardavamo, quasi senza parlare.Avevamo preso una brutta botta, inutile negarlo, e ne eravamo consapevoli entrambe.L’esserci messe in competizione per Anastasia, anche se solo nelle nostre fantasie, non avrebbe di certo giovato al nostro rapporto d’amicizia.Ci sarebbe voluta molta pazienza per ricostruirlo.Non sarebbe stato certo facile.Mentre questi pensieri mi turbavano la mente, portandomi mille miglia lontana da quella camera, fu solo per puro caso che sentii quello che Paolo stava dicendo.- Senti, Luca. E se domani, invece di andare a pesca, andassimo noi a farci fare un bel massaggio da quella gentile signorina ? - fece Paolo, iniziando a ridere di gusto.- Ottima idea ! Basta con la pesca ! E’ giunta l’ora di darsi alla caccia ! - gli rispose Luca, cominciando a ridere anche lui.I due ragazzi si stavano divertendo come matti.Ci guardavano e sghignazzavano sempre più forte; certo, loro non sapevano di star rigirando il coltello in una piaga particolarmente dolorosa, ma mi sentii avvampare per la rabbia che quelle stupide ed innocue battute mi avevano scatenato.Ma, ancora peggio di me, stava Vittoria.
- Paolo, sei uno stronzo. Sei veramente un grande stronzo ! - gli sibilò velenosa.- No, gli stronzi sono due ! - aggiunsi io, guardando furiosa Luca.I ragazzi, sorpresi dalla nostra improvvisa reazione, smisero di ridere all’istante. Nessuno parlava, ed il silenzio era carico di tensione ed elettricità.Fu Paolo a fare il primo passo per riportare la calma.- Dai Vittoria… scherzavamo… era per farci due risate. Se avessimo immaginato di scatenare la vostra gelosia… -Così dicendo, si accostò a Vittoria e la baciò sulle labbra.
Vidi Vittoria restare dapprima rigida ed immobile, apparentemente insensibile al tentativo di riconciliazione del suo ragazzo.Dopo qualche secondo, però, la vidi posare una mano sulla nuca di Paolo e rispondere al suo bacio.Mi girai verso Luca, ancora arrabbiata, e subito sentii le sue labbra sulle mie: la sua lingua mi cercava insistente, ed io socchiusi la bocca.Ci baciammo intensamente per alcuni lunghi momenti.Quando mi staccai da lui, notai che la maglietta di Vittoria era salita fino a scoprirle i seni, e che la mano di Paolo la carezzava gentilmente.Era meglio andare via, tornare in camera nostra, prima che fosse troppo tardi, e che la situazione si facesse imbarazzante per tutti…Ma Luca stava già cercando di sfilarmi la maglietta.Io volevo fermarlo, impedirgli di spogliarmi davanti a Paolo e Vittoria, portarlo in camera nostra e, solo allora, iniziare a fare l’amore con lui.Volevo…
La maglietta che indossavo venne via e quando le sue labbra si posarono su uno dei miei capezzoli, non riuscii più a pensare a nulla.Mi resi conto che stava per accadere un qualcosa di assolutamente inatteso.Forse l’indomani me ne sarei pentita, ma in quel momento non avevo più la lucidità per ragionare con freddezza sulle conseguenze che quella nottata avrebbe di sicuro provocate.
Paolo stava spogliando velocemente Vittoria; la ragazza in breve tempo fu completamente nuda, bella, sensuale ed abbronzata come non l’avevo mai vista.Anche Luca mi aveva denudata, togliendomi per ultimo il minuscolo perizoma rosso che indossavo.I due ragazzi ci stavano baciando e leccando il seno, mentre anche loro si liberavano affannosamente degli abiti.Era successo tutto così improvvisamente, così inaspettatamente: ma ora eravamo tutti e quattro nudi, lì, su quel grande letto matrimoniale.Fu Luca ad andare a spegnere la luce, lasciando che la camera venisse illuminata solamente dal chiarore che proveniva dalla finestra aperta.E gli eventi che accaddero quella notte furono l’ennesima sorpresa di quella indimenticabile vacanza a Corfù.
Paolo si era sdraiato sul letto, a gambe aperte, e Vittoria si era inginocchiata di fronte a lui.Ovviamente era la prima volta che mi capitava di vedere il membro di Paolo: era grande e lungo, duro ed eccitato, teso e palpitante.La mano di Vittoria, dalle lunghe unghie perfettamente curate, lo impugnava alla base e la sua bocca lo succhiava con evidente desiderio.Dopo avermi baciato il seno e leccato i capezzoli a lungo, anche Luca si sdraiò, proprio a fianco dell’amico, e mi invitò a prenderglielo in bocca; mi misi nella stessa posizione di Vittoria, e presi a far scorrere la lingua sul suo glande congestionato.Ogni volta che piegavo la testa di lato vedevo Vittoria, a poche decine di centimetri da me, impegnata a lavorare con la bocca il pene di Paolo: era bravissima, ed alternava la lingua alle labbra in maniera esperta e deliziosa.Anche lei mi guardava, traendo piacere, come era anche per me, da quella provocante ed erotica visione.I due ragazzi sospiravano, sempre più eccitati, sicuramente anche loro godendo della vista di quella straordinaria doppia fellatio.E quando udii le parole di Luca, fui contentissima di notare come i nostri desideri coincidessero alla perfezione, che quello che lui voleva in quel momento, combaciava esattamente con quello che desideravo anche io.- Succhialo a Paolo, dai, Sara… aiuta Vittoria… prima lo fate a lui, e poi pensate a me… dai… leccatelo in due… -Vittoria aveva, ovviamente, sentito anche lei le parole di Luca.La guardai e lei mi restituì lo sguardo.Per avere Anastasia, fino a poco prima, avremmo sicuramente litigato, ma ora…- Sì, vieni Sara. Aiutami a leccarlo… facciamolo venire insieme… -
Le parole di Vittoria cancellarono definitivamente ogni mia residua inibizione.Eccitata come non mai, dimentica di tutto, preda di una frenesia sessuale sconosciuta, lasciai il pene di Luca, e accostai il viso al cazzo di Paolo. Vittoria lo stava leccando in punta, ed io presi a far scorrere la lingua lungo l’intera asta, scendendo fino ai testicoli rigonfi di sperma.Sentii sotto la mia lingua il suo sapore, simile a quello di Luca, eppure così diverso ed eccitante, e assaporai anche il gusto della saliva di Vittoria, che lo aveva interamente bagnato.Risalii verso la punta, e accostai la mia lingua a quella di Vittoria, sulla larga cappella di Paolo.Ero scossa da brividi di intenso piacere, e mi sentivo la fica fradicia e disperatamente bisognosa di attenzioni.Appoggiai la mia mano su quella di Vittoria, che lo impugnava, e, con una leggera pressione, spostai il cazzo di Paolo più direttamente verso la mia bocca.Aprii le labbra e l’ingoiai quasi fino in fondo.
Presi a succhiarlo con lunghi affondi, così stimolata da quella situazione da aver perso ormai letteralmente la testa.Quando me lo sfilai dalla bocca, fu Vittoria a proseguire immediatamente il fantastico pompino che stavamo facendo.Sentivamo Paolo sospirare ed ansimare con sempre maggior eccitazione.Continuammo così, a lungo, alternando le nostre labbra e le nostre lingue su quel cazzo superbo, torturandolo delicatamente, rallentando quando ci accorgevamo che stava per venire, lambendolo lievemente per ritardare al massimo la sua eiaculazione.Le nostre lingue si sfioravano continuamente, si incontravano sulla sua cappella, si intrecciavano lungo l’asta svettante; quel contatto con la lingua di Vittoria mi piaceva da morire, rendeva il tutto ancora più eroticamente sconvolgente, ancora più straordinario e morboso.Vidi Luca che guardava eccitato quello spettacolo così erotico; notai interessata che con la mano si masturbava, che si accarezzava il pene lentamente, tenendosi pronto per quando fosse toccato a lui essere deliziato dalle nostre fameliche labbra.La mia bocca incollata lungo il membro pulsante di Paolo, sentii l’orgasmo salire irrefrenabile dentro di lui: anche Vittoria se ne accorse, e si sfilò il cazzo dalla bocca, appoggiando le labbra alla cappella violacea.Misi la mia bocca accanto alla sua e con le mani continuammo a masturbarlo lentamente, completando l’opera che le nostre bocche avevano iniziato.Con un grido soffocato di piacere, Paolo venne.I suoi potenti schizzi di sperma proruppero caldi e densi, depositandosi sui nostri visi e sulle nostre labbra bollenti.Continuammo a leccarlo ancora per un po’, ripulendolo del suo seme, e poi, eccitate e vogliose, ci gettammo sul cazzo di Luca.
Con le bocche e le mani ancora bagnate dallo sperma di Paolo, leccammo, succhiammo e masturbammo il cazzo di Luca, quel cazzo che io conoscevo così bene; ora lo condividevo con un’altra, ma la cosa, anziché infastidirmi, mi piaceva in maniera incredibile.E quando anche Luca venne, esplodendo tutto il suo orgasmo così a lungo trattenuto, altri getti di sperma caldo ci investirono, rinnovando in me e Vittoria momenti di piacere impossibili a descriversi.
Ci rialzammo dal cazzo di Luca, restando entrambe in ginocchio sul letto. Guardai Vittoria: la mia rabbia per lei era svanita, e il nostro esserci messe in competizione per Anastasia sembrava non essere mai accaduto.E capivo di volerla, sentivo di aver sempre desiderato di fare del sesso con Vittoria, anche se non me ne ero mai resa conto fino in fondo.Nei suoi occhi lessi le mie stesse sensazioni, i miei stessi turbamenti.Una di fronte all’altra, i nostri corpi nudi resi ancora più invitanti dall’eccitazione, Vittoria ed io ci abbracciammo, e le nostre bocche si unirono, le nostre labbra entrarono in contatto e le nostre lingue si avvilupparono appassionate in un bacio lesbico di una intensità dirompente.
Le posai le mani sui seni, stringendole i duri capezzoli; sentivo in bocca il suo alito tiepido, il suo meraviglioso profumo di donna mischiato al sapore dello sperma dei nostri due ragazzi.La mia percezione di lei era, in quegli istanti, totale e sconcertante.Anastasia era stata il sogno proibito di qualche ora, una fantasia irrealizzabile creata dalla mia mente: Vittoria, invece, era la realtà, dolce e meravigliosa.
- Brave ragazze ! Fateci divertire ancora un po’… mentre ci riprendiamo… siete stupende così… -Le parole di Luca mi giunsero da molto lontano, presa com’ero dal contatto con il corpo di Vittoria.La sua mano era scesa fra le mie gambe e, sempre baciandoci appassionatamente, sentii le sue dita accarezzarmi gentilmente la fica, inondata dei miei umori.Persi completamente la cognizione del tempo e dello spazio, abbandonandomi al tocco sapiente della sua mano.Le succhiavo un capezzolo quando le sue dita mi penetrarono, iniziando a masturbarmi con grande esperienza, come solo una donna sa fare.In piena estasi erotica, venni irrefrenabilmente nella sua mano.Poi Vittoria, dopo un ultimo bacio, si sdraiò davanti a me, divaricò le gambe e si allargò con le mani la fica fremente e bagnatissima, aspettando ansiosa la mia lingua.
Ed io non la feci attendere nemmeno un attimo.Davanti agli sguardi torbidi ed eccitati dei due ragazzi, mi inginocchiai di fronte a lei e, come era stato per Paolo e per Luca, presi a dar sollievo alla sua libidine con la mia bocca.Le sue grida di piacere e desiderio mi riempivano le orecchie, mentre con la lingua le leccavo le grandi labbra, le sfioravo il clitoride, la penetravo con la punta, godendo del sapore dei suoi umori, dolci e abbondanti.Mi venne in bocca, ripetutamente, rabbrividendo e sussultando, premendo con le mani la mia testa sul suo sesso infuocato.
Non mi sarei più staccata da lei: avrei continuato a darle il piacere per ore, tanto godevo di quei momenti così esaltanti.Fu Luca, ad un certo punto, a sollevare la mia testa da lei.Lo guardai, quasi stupita del suo intervento: era nuovamente in piena erezione, e stava avvicinando il suo pene al sesso dischiuso di Vittoria.Ero così stravolta, che, allungando la mano, afferrai il suo cazzo, accostandolo alla fica di Vittoria e aiutandolo a penetrarla.Mentre Luca la possedeva, affondando profondamente in lei, salii su Vittoria e le appoggiai la mia intimità grondante di desiderio sulle labbra.Le sue mani si strinsero sulle mie cosce e la sua lingua guizzò rapida e sapiente a darmi il piacere.Avevo il viso di Luca proprio davanti a me.Era totalmente perso in Vittoria.La scopava ritmicamente, spingendosi in lei con colpi lenti ma decisi.Impazzita, venivo travolta da continui orgasmi, quasi fusi in uno solo, infinito ed ininterrotto.La lingua di Vittoria, esperta e diabolica, mi portava letteralmente in paradiso, ed io già sognavo quello che sarebbe di certo accaduto tra noi nei giorni e nei mesi futuri.Non avrei più rinunciato a lei per nessuna ragione al mondo: per nessun motivo avrei potuto fare a meno della sua pelle, del suo corpo e delle sue carezze.
Improvvisamente sentii Paolo dietro di me.La lingua di Vittoria non mi dava tregua, mentre Luca la scopava con sempre maggior veemenza.Paolo mi abbracciò, stringendomi il seno con le mani; appoggiò il petto alla mia schiena, spingendomi e facendomi curvare leggermente in avanti.Ora la bocca di Luca era a pochi centimetri dalla mia.Ci baciammo subito, eccitatissimi.E, mentre il mio ragazzo continuava a penetrare Vittoria, mentre lei seguitava a leccarmi la fica senza sosta, sentii il cazzo di Paolo, così meravigliosamente duro, farsi largo prepotentemente tra le mie natiche.Lo appoggiò al mio ano e, senza alcuna delicatezza, lo spinse nello stretto orifizio.
Sussultai per l’improvviso dolore.Ma fu solo un attimo, perché subito dopo il piacere dilagò in me, ancora più intenso e prolungato di prima.Mi sodomizzò così meravigliosamente che, sentendomi presa davanti e di dietro, tra il cazzo di Paolo che mi affondava nel culo e la lingua di Vittoria che mi rovistava la fica, esplosi in un ennesimo orgasmo, così travolgente che solo la bocca di Luca, sempre incollata alla mia, evitò che le mie urla si sentissero per l’intero villaggio.
Il giorno successivo Paolo e Luca partirono per la loro gita a Paxi.Quella mattina, al risveglio, Luca era decisamente imbarazzato per gli avvenimenti della notte appena trascorsa.Ma quando vide che io ero allegra e contenta, quando mi sentì dire che era stata un’esperienza inaspettata ma assolutamente fantastica, che la cosa mi era piaciuta da morire, si rasserenò e tornò ad essere quello di sempre.E come eravamo solite fare, Vittoria ed io trascorremmo l’intera mattinata in spiaggia.
Prendevamo il sole, e parlavamo delle nostre sensazioni dopo tutto quello che era successo durante le lunghe ore di quella notte incredibile.Guardavo Vittoria, mollemente adagiata sul lettino, e un fremito di desiderio mi avvolgeva impetuoso alla vista di quel corpo così erotico e affascinante.- All’inizio mi sentivo terribilmente imbarazzata, ma poi… - mi disse Vittoria, lasciando in sospeso la frase.- Sì, anche per me è stata la stessa cosa - le risposi, continuando a fissarla.Anche Vittoria mi guardava, i suoi occhi che cercavano i miei.- Senti Sara, è inutile che io ci giri intorno a tutta la faccenda. Non riesco proprio a tenermelo dentro. Ma fare l’amore con te è stato a dir poco fantastico. Non mi era mai accaduto di andare a letto con una donna. Cioè, mi era successo, a volte, di sentirmi attratta da qualcuna, di desiderare un corpo femminile da accarezzare con le mani e da stringere tra le braccia. ma tutto è sempre rimasto a livello di fantasie.Ad essere onesta fino in fondo, mi sono anche masturbata, in passato, con queste fantasie, pensando di fare del sesso con donne che trovavo particolarmente attraenti.Ma con te, ieri sera, ho provato sensazioni uniche, che con gli uomini non ero mai arrivata a provare. Non so… in verità non credo di essere lesbica… forse mi piacciono sia gli uomini che le donne… ma… ma con te… farlo con te… è stato semplicemente meraviglioso. -
Le sue parole carezzavano suadenti le mie orecchie.Ora avevo la definitiva conferma che fra me e lei ci sarebbe stato un seguito, che altri momenti di intensa intimità ci avrebbero unite.- Se a te è piaciuto, a me ha fatto impazzire. Anche io non credo di essere lesbica, ma è certo che il piacere che tu mi hai dato non lo avevo mai provato. -Vidi Vittoria sorridere.Anche lei aveva avuto la sua conferma.Ed era felice per quello.Così continuai: - E’ stato bellissimo quello che è accaduto fra noi quattro, ma credo che se Paolo e Luca fossero improvvisamente scomparsi da quel letto, non ce ne saremmo nemmeno accorte. Avremmo potuto tranquillamente fare a meno di loro; era il tuo corpo che desiderava, le tue mani e la tua bocca su di me. -Vittoria si era seduta sul lettino e, con una mano, mi stava scostando un ciuffo di capelli dalla fronte.- E’ stupendo quello che dici, Sara. Credimi, non vedo l’ora di rifare l’amore con te. -Le sorrisi, e le mandai un lieve bacio con le labbra.
Facemmo l’ennesimo bagno, ridendo e scherzando, una nuova felicità nei nostri cuori: quindi uscimmo dall’acqua e tornammo a sdraiarci al sole.- Sara, a parte quello che abbiamo scoperto di noi due, di quanto ci sia piaciuto fare del sesso insieme, ma… anche per te è stato lo stesso nei confronti di Anastasia, vero ? -Rimasi un attimo in silenzio, non sapendo bene come risponderle.Il pensiero di Anastasia era stato accantonato dalla mia mente, un po’ perché avevo capito che sarebbe rimasto come una semplice fantasia, e un po’ perché quello che era successo con Vittoria mi aveva aperto nuovi ed inaspettati orizzonti.Alla fine mi decisi.- Se parli dell’attrazione verso Anastasia, sì, anche per me è stato così. -Vittoria si appoggiò su un gomito.- Ieri, quando mi ha fatto il massaggio, ho creduto di morire. Alla fine non mi controllavo più e… -- E cosa ? - le chiesi, improvvisamente timorosa che lei fosse riuscita in quello che io avevo solamente sognato di realizzare.- E niente. Non è successo niente. Anastasia mi è sembrata eccitata, esattamente come lo ero io. Ma non è successo assolutamente nulla. -- La stessa cosa è accaduta con me - le dissi, tirando un profondo sospiro di sollievo, non rivelandole, però, che mi ero masturbata sotto la doccia.Vittoria si sdraiò di nuovo sul lettino.- Evidentemente ho frainteso i suoi atteggiamenti. Forse la mia eccitazione in quel momento mi ha fatto vedere cose che non c’erano. E il fatto che ci abbia invitate insieme a fare il massaggio… -- … significa che per lei siamo solamente altri due massaggi da fare, del lavoro da sbrigare come lei fa tutti i giorni… - conclusi io.Eppure… eppure c’era qualcosa in tutta quella storia che non mi quadrava. Non era possibile che sia Vittoria che io avessimo frainteso le reazioni di Anastasia, che entrambe avessimo notato la sua eccitazione, e che tutte e due ci fossimo così clamorosamente sbagliate.Dal silenzio di Vittoria capii che anche lei stava facendo i medesimi ragionamenti.
Dopo qualche minuto di silenzio, fui io stessa a riprendere l’argomento.- Ascolta, Vittoria. Anastasia piace a tutte e due. Non so perchè, non so cosa diavolo ci stia capitando, ma è così. E questo indipendentemente da quello che abbiamo scoperto stanotte, dal fatto che ci piace fare l’amore insieme e che lo rifaremo tante e tante volte. Vittoria, cerchiamo di essere sincere fino in fondo: sia tu che io desideriamo andare a letto con lei.E una di noi, forse, potrebbe anche riuscirci, se eviteremo di ostacolarci a vicenda. -Vittoria taceva e mi guardava.Ed io proseguii nel mio ragionamento.- Facciamo così. Più tardi, quando andremo da lei, aspettiamo di vedere che piega prende la situazione.Se Anastasia ci dovesse far capire di avere una preferenza per te, io me ne andrò con una scusa qualunque, lasciandovi sole. Se avvenisse invece il contrario, sarai tu ad allontanarti.Naturalmente, però, tutto questo non dovrà influire sui nostri rapporti.Ora che ho scoperto il mio desiderio per te, non voglio rischiare di perderti a causa di Anastasia.Preferirei rinunciarci, se solo ci fosse il pericolo di rovinare la nostra nuova realtà. - Tacqui, in attesa di sapere cosa lei pensasse della mia proposta.Non dovetti aspettare a lungo.- Va bene, Sara. Mi sembra la cosa migliore da fare. Se mai dovesse avvenire, sarà lei a scegliere fra noi due. E la mia voglia di te resterà comunque intatta. Anastasia, per me, rappresenterebbe soltanto un capriccio, una parentesi, bella fin che vuoi, ma sempre e solo una parentesi. Il mio vero desiderio ora sei tu. Solamente tu. Credimi. -Rimasi quasi commossa dalle sue parole, da quella dichiarazione d’amore che Vittoria mi aveva appena fatta.Le sorrisi, contenta di sapere che fra noi era nato un qualcosa d’importante.
Restammo al sole, sdraiate, a lungo, senza quasi più parlare.Pensavamo a tutte le cose che erano successe in quei pochi giorni, a come la nostra vita fosse cambiata, a come avremmo gestito i nostri rapporti con Luca e Paolo, ora improvvisamente inutili alle nostre vite, scavalcati e superati da quel nuovo ed intenso legame saffico che era nato fra Vittoria e me. Pranzammo al ristorante sulla spiaggia e all’ora stabilita la sera prima con la splendida mulatta, nervose e piene di dubbi, bussammo alla porta del piccolo prefabbricato che era l’alloggio di Anastasia.La ragazza ci aprì subito, sorridendo e invitandoci ad entrare.Amatasi, visto il caldo soffocante, era in costume; indossava un due pezzi ridottissimo, completamente bianco, così da esaltare ancor di più le stupende forme del suo erotico corpo ed il colore marrone scuro della sua serica pelle.Il suo alloggio era costituito da un’unica stanza, non molto grande in verità, con un divano e un basso tavolino, un letto singolo ed un armadio a muro a quattro ante.Vi era anche una porta, sulla destra, entrando.Il bagno, evidentemente.
I miei occhi percorrevano il corpo di Anastasia, notando ogni più piccolo particolare, sottolineando bramosi ogni forma ed ogni curva.Vederla e restare senza fiato era un tutt’uno.Parlammo per qualche minuto di cose di nessuna importanza.Il caldo, le vacanze, il lavoro, la sua mattinata a Kerkira.Alla fine Anastasia disse: - Allora, iniziamo con te, Vittoria ? -Poteva essere un caso, oppure no.Se fossi partita dal presupposto che Anastasia pensasse solo al suo lavoro, allora la scelta di Vittoria era solamente casuale, e non aveva alcun significato recondito.Ma se, invece, la ragazza avesse provato un interesse per una di noi, era evidente che Vittoria era la sua preferita.E, in tal caso, visto l’accordo che c’era fra noi due, io me ne sarei dovuta andare, lasciandole sole e libere di dar sfogo alle loro voglie.L’invidia che ora provavo per Vittoria era superata solo dalla gelosia che sentivo per lei.Ero gelosa di Vittoria, gelosissima, e non sopportavo l’idea che andasse a letto con Anastasia.Anche quello era un chiaro segnale del legame che si era instaurato, dopo la notte precedente, fra lei e me.La sera prima, al solo pensiero che Anastasia volesse Vittoria e non me, mi sentivo furiosa con la mia amica e gelosa della bella massaggiatrice che tanto mi aveva intrigato.Ora, invece, ero gelosa, ma non di Anastasia, bensì della ragazza di Paolo, di Vittoria, della mia nuova amante.Ma, rispettando l’accordo che avevamo fatto in spiaggia, io dovevo andare via, per lasciarle l’opportunità di avere Anastasia.
Vittoria si era tolta il pareo, e ora si stava sfilando la parte superiore del costume.Quindi si tolse anche la parte inferiore, restando completamente nuda e chiedendo ad Anastasia le mutandine di carta.- Non le ho qui con me - rispose la ragazza - ma non credo sia un problema per te farti massaggiare nuda, no ? -Gli occhi di Vittoria mandarono un lampo, che la mia anima ferita registrò immediatamente.- No, nessun problema - rispose la mia amica, con una voce che non era più quella di prima.Mi alzai dal divano dove ero seduta e, rivolta ad Anastasia, e facendomi coraggio, le dissi: - Senti Anastasia, mentre le fai il massaggio, io faccio un salto in camera. Mi voglio cambiare il costume. Questo è ancora umido. Torno fra una mezz’ora, okay ? -Furono le parole più difficili della mia vita.Ma lo dovevo a Vittoria.Anastasia, il mio sogno erotico fino alla sera prima, mi stava definitivamente sfuggendo: Vittoria, la donna con la quale avevo scoperto il piacere sessuale tutto al femminile, sarebbe stata al centro delle attenzioni della ragazza greca.Mi sentivo vuota e delusa, disperata e gelosa. - Ma no, Sara. Perché mai ? Resta qui con noi. Facci compagnia. Con questo caldo, il costume si asciugherà in pochi minuti. -Potevano sembrare parole di circostanza, ma il tono della sua voce non dava adito ad interpretazioni sbagliate: voleva veramente che io restassi con loro.Dopo solo un istante di indecisione, mi rimisi seduta sul divano.Anastasia fece sdraiare Vittoria sul letto e, con la confezione di olio in mano, si accostò a lei.La vedevo da dietro e notavo come la piccola mutandina del costume bianco le disegnasse il sedere, evidenziando in maniera fantastica la linea perfetta e seducente delle sue natiche.Solo quella vista mi eccitava terribilmente.
Il fatto che Anastasia avesse voluto che restassi poteva significare solo che lei pensava veramente di farci i massaggi, chiacchierando con noi e senza ulteriori intenti.Però, poteva anche voler dire che…Scacciai questo pensiero dalla testa, per non incorrere in una nuova e dolorosa delusione.
A differenza di quanto aveva fatto con me il giorno che ero andata al centro estetico, Anastasia aveva fatto sdraiare Vittoria sulla schiena, iniziando il massaggio dalle gambe.Già vedevo i grossi capezzoli della mia amica duri e in rilievo, spia del suo intenso e crescente desiderio.Guardavo le mani di Anastasia scorrere sulla gamba di Vittoria, e quel contrasto tra pelle nera e pelle più chiara mi toglieva il respiro, facendomi provare un desiderio pazzesco di sentirmi toccata.Anastasia massaggiò la gamba della mia amica per alcuni minuti, non parlando quasi per niente.In quella stanza l’atmosfera si andava facendo più calda di minuto in minuto, in un crescendo di tensione erotica evidentissima. Era impossibile non notare l’eccitazione di Vittoria: aveva allargato la gamba che Anastasia non stava massaggiando, mettendo ancora più in evidenza la sua fica, sicuramente già bagnata dagli umori di quella esaltazione sessuale che la stava facendo uscire di senno.Sentivo il suo respiro farsi sempre più affannoso, carico di una sensualità repressa e celata sempre più a fatica.Di nascosto, mi infilai una mano negli slip del costume, trovandomi anche io fradicia di umori.Se mi fossi toccata, anche solo un pochino, sfiorandomi appena, sarei venuta immediatamente, e sarei stata travolta da un orgasmo sensazionale.La situazione si faceva, ogni istante di più, decisamente esplosiva: non avrei resistito a lungo a quel dolce supplizio che gli occhi mi trasmettevano.E, finalmente, accadde quello che così disperatamente avevo desiderato.
- Sara, vieni anche tu. Aiutami a massaggiare Vittoria. Ti insegno come si fa. Coraggio… -Mi alzai, e il gioco di Anastasia mi fu improvvisamente chiaro.Le mie paure, i miei timori, le mie gelosie: tutto fu spazzato via in un attimo.L’avremmo condivisa. Vittoria ed io,Anastasia, la massaggiatrice di colore che ci aveva fatto perdere la testa, sarebbe stata di tutte e due. Scossa da un brivido di eccitazione incontenibile, mi accostai al letto, dall’altra parte rispetto a dove si trovava Anastasia.Vittoria mi guardava, consapevole e felice del vortice sessuale in cui stavamo entrambe per scivolare.- Spalma d’olio l’altra gamba di Vittoria, dai… - mi disse Anastasia, con sguardo ora torbido ed ambiguo, porgendomi il contenitore dell’unguento profumato.Subito mi riempii la mano d’olio e la iniziai a passare sull’altra gamba di Vittoria.Ma non fingevo di massaggiarla.La carezzavo e basta, ungendola completamente e riprovando quella meravigliosa sensazione che mi dava la morbidezza della pelle della mia amica.Vittoria era in estasi, eccitata a tal punto da iniziare a passarsi le mani sulle tette, senza lacuna vergogna o pudore: le carezzava e le strizzava, le accostava una all’altra e si pizzicava i capezzoli, ansimando sempre più affannata. - Non avevi il costume umido, Sara ? Forse sarebbe meglio che tu te lo togliessi, non credi ? - mi disse Anastasia, sorridendomi complice.Ancora non credevo che quello che stava accadendo non fosse un sogno.Guardai le sue belle mani accarezzare le dita del piede di Vittoria, e poi vidi la lingua di Anastasia accostarsi all’alluce della mia amica, prendendo a leccarlo teneramente per alcuni secondi, per poi infilarselo in bocca, iniziando a succhiarlo languidamente.Non ce la facevo più.Con mani malferme, mi sfilai il costume, restando completamente nuda anch’io.Anastasia stava facendo un pompino all’alluce di Vittoria, andando su e giù con la testa, una mano infilata nelle mutandine del bianco costume. Versai altro olio sulle mie mani, e le portai sul seno di Vittoria, spalmando e ungendo, carezzando la sua pelle, luminosa e lucida, e scivolando meravigliosamente con le dita sul suo corpo.Mi chinai su di lei e accostai la mia bocca alle sue labbra: la lingua della mia amica guizzò rapida, intrecciandosi vogliosa con la mia, e rinnovando l’erotico contatto della notte precedente. Anastasia, nel frattempo, aveva lasciato il piede di Vittoria, e ci osservava, una mano nel costume a carezzarsi sempre più freneticamente la fica, di certo sensibilissima e rovente.- Sdraiati accanto a lei, Sara… fate l’amore per me… vi prego… -Sentii la sua voce essersi fatta roca, tremante di eccitazione e vibrante di desiderio.Non aspettavo altro.Mi ero trattenuta anche troppo, ed impazzivo dalla voglia di superare il confine del piacere, precipitandomi nella lussuria più sfrenata. In un attimo ero sul corpo di Vittoria: le feci scorrere la lingua sui seni, sul collo, sulle labbra e poi sul ventre.Giocai a lungo con l’ombelico, pensando come la sua pelle fosse meravigliosa, come sotto la mia lingua ardesse di bruciante desiderio.Anastasia si era spogliata, restando anche lei nuda, bella come una divinità, e guardandoci sempre più eccitata, stravolta dalla voglia di unirsi a noi.Quando con la bocca arrivai alla fica di Vittoria, quando la mia lingua si concentrò sul clitoride indurito, sentii la mano di Anastasia sollevarmi delicatamente la testa, le sue labbra unirsi alle mie, e la sua lingua penetrarmi in bocca.Provai una gioia indescrivibile a quel contatto, a quel bacio che avevo tanto sognato, e che avevo desiderato con tutta la mia anima.Le sue labbra, calde e morbide, delicate e profumate, erano il piacere allo stato puro, la sensualità all’ennesima potenza.Ma presto la sua bocca si ritrasse, per scendere su Vittoria, e per iniziare a leccarle la fica avidamente. Mi portai una mano sul sesso e, con un dito, mi penetrai, cercando un briciolo di sollievo per il mio corpo impazzito.Lentamente, toccandoci ed esplorandoci, scivolammo tutte e tre sulla moquette.Anastasia, in ginocchio, era in mezzo a noi due, i nostri corpi uniti al suo.Avevo preso a leccarle un capezzolo, mentre la bocca di Vittoria si era impadronita dell’altro.Le nostre mani scorrevano sul suo corpo, frementi e desiderose del magico contatto con quella pelle così scura e attraente.
Sempre continuando a leccarla, mai sazia di Anastasia, scesi con una mano lungo il suo corpo, seguendone le erotiche curve, fino ad arrivare alla fica: quindi presi a masturbarla, lentamente e con delicatezza, sfiorandole appena quel mare di bagnato che aveva fra le cosce, e strappandole sospiri e gemiti d’estasi.Vittoria la baciava sulla bocca, e vederle così unite era uno spettacolo stupendo.Senza alcuna fretta ci sdraiammo e sostituii la mano che la masturbava con la mie labbra; il suo profumo mi inebriava, mentre i suoi deliziosi umori mi riempivano la bocca.
Le stavo passando la lingua sulle grandi labbra, completamente depilate, quando mi trovai accanto anche la bocca di Vittoria, che subito si impadronì del clitoride di Anastasia. - Ahhh… le vostre lingue sono meravigliose… sì… sì… così… continuate così… ancora… mi fate impazzire… -Le sue parole, quasi gridate, ci eccitavano ancora di più.Insieme, le bocche che si sfioravano, le lingue che si toccavano, la conducemmo verso l’orgasmo, facendo vibrare il suo corpo fremente e facendola urlare per il piacere.
Andammo così avanti per più di due ore, in un orgia di sesso tutta al femminile, e per questo ancora più eccitante.Ero sdraiata, con Vittoria sopra di me, la sua fica sulla mia lingua.Le tenevo con le mani le natiche aperte, e la leccavo fino all’ano morbido e desiderabile.La bocca di Anastasia era invece incollata al mio clitoride, in un lento passar di lingua, in un delicato percorrere le mia carne avida delle sue attenzioni; con un dito Anastasia mi penetrava l’ano, con movimenti così diabolici ed esperti da strapparmi intensi mugolii di piacere.Venivamo in continuazione, in una girandola continua di orgasmi impazziti: prima godevo io, poi toccava a Vittoria esplodere nel suo orgasmo, e quindi era Anastasia ad essere squassata dal piacere…Il contatto con la sua pelle, le sue mani sul mio corpo, le sue labbra e la sua lingua, così abile e così deliziosa: tutto si era rivelato essere ancora più meraviglioso di quanto avessi mai potuto immaginare.Ed il fatto che fra noi ci fosse stata anche Vittoria aveva ulteriormente dilatato le mie sensazioni, aggiungendo un tocco ancora maggiore di erotismo, e contribuendo ad appagare ogni mio più recondito desiderio sessuale.Furono ore di sesso liberatorio, sfrenato, totale e assolutamente fantastico. E qui finisce la storia di quella memorabile vacanza.Vittoria ed io ritornammo in Italia con la certezza di aver scoperto una nuova dimensione dell’erotismo, un modo stupendo e definitivo di godere insieme dei nostri giovani e sensuali corpi.Luca e Paolo, come potete ben immaginare, furono presto dimenticati: le nostre storie con loro terminarono così, senza drammi e senza rimpianti.D’altronde anche per loro noi non rappresentavamo di certo l’amore della vita. Fu invece la relazione fra me e Vittoria che divenne sempre più importante, sempre più stretta e complice.Poco prima di Natale, Vittoria si trasferì a casa mia, e la convivenza aggiunse ulteriore passione al nostro rapporto.E l’anno successivo tornammo a Corfù, in quel villaggio, lei ed io, da sole.Trascorremmo quindici giorni di vacanza, fra spiaggia e mare, fra sabbia e sole. E passammo molte notti di quei giorni a fare l’amore, in un tripudio dei sensi, in un’esplosione continua di erotismo e passioneNon ci concedemmo nessun massaggio al centro estetico.Non ce ne fu alcun bisogno.Perchè nel nostro letto, stretta tra noi, quasi ogni notte, ci fu sempre Anastasia, il nostro sogno erotico divenuto finalmente una splendida realtà.

Nessun commento:

Posta un commento